Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura (SIA) sta attraversando un momento critico. Dopo anni di crescita sostenuta, trainata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dai Bonus Edilizi, il 2024 ha segnato una brusca frenata. La progettazione si trova ora a fare i conti con un ridimensionamento degli investimenti, aprendo scenari incerti per i professionisti del settore.
Secondo il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), nel 2024 il valore complessivo dei bandi di gara per i servizi di ingegneria e architettura si è attestato a circa 1,4 miliardi di euro, registrando un calo del 18,4% rispetto all'anno precedente. Sommando anche gli importi per i servizi di ingegneria negli appalti integrati, si passa dai 2,6 miliardi del 2023 a 1,6 miliardi, segnando una netta inversione di tendenza.
Il commento del CNI sul mercato della progettazione
“Già nei mesi scorsi - dichiara Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI - il nostro Centro Studi aveva evidenziato il progressivo esaurirsi degli effetti positivi di provvedimenti come il PNRR e i bonus edilizi. Oggi, i dati confermano che questo ciclo di crescita è ormai concluso, ponendo sfide importanti per i professionisti italiani”. Perrini sottolinea la necessità di difendere e ampliare l'applicazione dell'Equo compenso, contrastando bandi che non valorizzano il lavoro dei progettisti e promuovendo criteri qualitativi nelle aggiudicazioni.
Anche Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, evidenzia il ridimensionamento del mercato: “Con la riduzione dei fondi PNRR e dei bonus, il calo dei bandi era prevedibile. Rispetto al 2023, l'importo complessivo per i servizi di progettazione è sceso del 18,4%, con il 49% delle gare sotto i 140.000 euro, spesso affidate senza procedura competitiva. Il ruolo dei liberi professionisti si fa sempre più marginale, specie nelle fasce superiori ai 215.000 euro, dove ottengono solo lo 0,8% degli importi”.
Nel 2024, il valore medio delle aggiudicazioni per i liberi professionisti è sceso a 51.700 euro, contro una media quinquennale di 78.000 euro. Questo calo si lega alla questione dei ribassi: il valore medio ha raggiunto il 21,5%, mentre il ribasso massimo sfiora ormai il 90%. “Ci si augura -prosegue Ghionna - che con il Correttivo del Codice dei Contratti e l'applicazione dell'Equo compenso si possano riequilibrare le dinamiche di mercato”.
Altri dati dal Centro Studi del CNI
Dai 1,6 miliardi di euro messi a gara nel 2024, il 43,6% è stato offerto tramite accordi quadro, mentre il 43,8% riguarda servizi di ingegneria tipici. Tuttavia, escludendo gli accordi quadro e gli appalti integrati, il valore delle gare per i servizi di ingegneria si è ridotto del 27,3%, passando da 965 milioni di euro nel 2023 a 701 milioni nel 2024.
I professionisti autonomi subiscono le conseguenze più pesanti di questa contrazione. Nel 2024, la loro quota di gare vinte è scesa dal 42% al 33,4%, mentre gli importi aggiudicati sono passati dall'11,4% al 6,6%. Le società di ingegneria e architettura, invece, consolidano la loro posizione, ottenendo il 50,1% delle gare e il 71,7% degli importi a base d'asta.
Il quadro per i liberi professionisti è allarmante. Pur riuscendo ancora ad aggiudicarsi il 55,5% delle gare sotto i 140.000 euro, la loro quota di mercato si è ridotta di oltre il 10% rispetto al 2023. Nella fascia 140.000-215.000 euro, le percentuali scendono drasticamente al 14,6% delle gare e al 15,9% degli importi. Sopra i 215.000 euro, la loro presenza è quasi inesistente.
La crisi del settore impone riflessioni urgenti su come garantire un mercato più equo e sostenibile per i professionisti. Il futuro della progettazione in Italia dipenderà dalla capacità di introdurre correttivi che tutelino il lavoro degli ingegneri e architetti, valorizzandone le competenze e assicurando compensi adeguati.
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