Ricostruzione e messa in sicurezza, priorità per il rilancio del settore edile

Lavori pubblici di Marco Zibetti
È questa la via indicata dall’Aniem, l'Associazione delle pmi edili della Confapi, che attende dal governo un’accelerazione delle politiche di rilancio


"Aspettiamo dal Governo segnali che possano dare un'accelerazione alle politiche di rilancio del settore. Soprattutto le pmi edili hanno pagato e stanno pagando un caro prezzo dovendo fronteggiare una crisi che ha provocato nel 2009 la perdita di oltre 93.000 posti di lavoro e che ha fatto registrare nell'ultimo biennio un calo del 20% (-12% nello scorso anno) delle gare di taglio compreso fra 500.000 euro e cinque milioni."

Il Presidente dell'Aniem (l'Associazione delle pmi edili della Confapi), Dino Piacentini sollecita il Governo ad assumere decisioni che possano concretizzarsi presto in una ripresa dei lavori, anche semplificando ed agevolando il ricorso a forme di intervento dei soggetti privati nelle fasi di progettazione, promozione e finanziamento degli interventi.

"La consapevolezza del ruolo trainante dell'edilizia, ma anche del gap infrastrutturale che penalizza fortemente l'economia nazionale deve tradursi nell'immediata attivazione di una strategia industriale che definisca obiettivi e finalità condivise, nell'interesse della società civile e del sistema imprenditoriale."

Piacentini, in particolare, individua nell'immediato futuro le seguenti priorità:
- dare impulso ad un programma nazionale di messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e storico artistico del Paese;
- accelerare la fase di ricostruzione post emergenziale in Abruzzo sulla base di regole condivise;
- attuare e sviluppare i programmi di edilizia scolastica e carceraria;
- favorire progetti di internazionalizzazione che favoriscano, in particolare, l'intervento delle pmi edili.

"Il determinato perseguimento di questi obiettivi, unitamente al passaggio alla fase operativa dei programmi di housing sociale – conclude Piacentini – consentirebbero al settore di operare in una prospettiva di maggiori certezze verso l'uscita dalla crisi".


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