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Ricostruzione post-terremoto: la denuncia delle province

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Il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, responsabile UPI per la Protezione civile, è intervenuto in audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati

L’Abruzzo porta ancora i segni del terribile terremoto che ha colpito il suo territorio nel 2009. A 10 anni dalla tragedia, come sta andando la ricostruzione? Più che una risposta, dall’Unione delle Province Italiane (UPI) arriva un allarme.

“La ricostruzione procede con una lentezza ingiustificabile. I ritardi della ricostruzione stanno mettendo a repentaglio la credibilità delle istituzioni. Non è dunque più rinviabile l’assunzione di misure straordinarie per accelerare i processi tecnico-amministrativi, che consentano di avviare i lavori in tempi ragionevoli. Questo disegno di legge può essere lo strumento per imprimere finalmente l’accelerazionenecessaria, ma occorrono modifiche, sia pur lievi ma essenziali per rendere efficace il medesimo provvedimento legislativo”. Lo ha detto il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, responsabile UPI per la Protezione civile, intervenendo in audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sul Disegno di Legge “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”.

Di cosa ci sarebbe bisogno?

“L’impianto della norma va nella direzione giusta - ha detto Caruso ai deputati -, ma abbiamo bisogno di interventi che consentano alle Province di dotarsi del personale tecnico indispensabile in questa fase. Non solo ingegneri, ma anche geometri, architetti e contabili, per potenziare, tra l’altro, le Stazioni Uniche Appaltanti delle Province, che sono strategiche per accelerare la messa in opera degli investimenti. Si tratta di richieste che non comportano impegni di spesa, per questo ci aspettiamo che siano accolte positivamente dal Parlamento”.