“Già nello stesso giorno dell’entrata in vigore della legge sulla classificazione dei rifiuti pericolosi (18 febbraio) come Aniemavevamo dichiarato che il provvedimento non andava nella giusta direzione, perché per le piccole e medie imprese sarebbe stato non solo un ulteriore aggravio amministrativo ed economico, ma soprattutto una soluzione che non teneva conto dei più elementari principi del buon senso e che avrebbe bloccato le nostre attività. E purtroppo un mese dopo in Molise le prime aziende sono state costrette a fermare i primi cantieri”, dichiara Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’ Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere che rappresenta circa 8.000 aziende del settore.
Il Vicepresidente molisano di Aniem nazionale, Angelo Santoro spiega la situazione: “Dal 18 febbraio 2015, data di entrata in vigore di detta norma, non sussistono più le condizioni per cui un chimico professionista possa esprimere un giudizio in 'scienza e conoscenza' circa la pericolosità/non pericolosità di un rifiuto sulla base della forza probante dei dati, senza rischiare di incorrere in una violazione della norma nazionale, visti i profili di incertezza applicativi che dalla stessa discendono: questo con particolare riguardo agli obblighi di riferimento a composti peggiori e/o caratteristiche di pericolo, ad oggi non determinabili per assenza di criteri scientifici univoci. E quindi, nel dubbio sono stati bloccati nella mia regione i cantieri per la ricostruzione post sisma”.
“Pertanto, tutti i rifiuti diventano 'pericolosi' - prosegue il Dino Piacentini - e le imprese si vedono costrette a bloccare i cantieri per non incorrere in sanzioni penali: e se questo non fosse ancora sufficiente anche i centri di raccolta non possono più ricevere questi rifiuti che paradossalmente il giorno prima (dell’entrata in vigore della suddetta norma) erano non pericolosi. Un girone dantesco da cui non riusciamo a uscire fuori. E soprattutto che non ci permette più di lavorare”.
“E il girone infernale non finisce qui. Tale norma vale fino a giugno perché allora entreranno in vigore le nuove regole europee sulla classificazione dei rifiuti che invece basa la classificazione su indicazioni, fortunatamente, più precise. Come Aniem quindi abbiamo scritto al Ministro dell’ambiente Galletti per chiedere con urgenza la sospensione della nuova norma fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento (n. 1357/2014) e della nuova direttiva 2014/955/Ue sui rifiuti, prevista per il prossimo 1° giugno”, conclude Dino Piacentini.