La riforma del catasto non piace agli agenti immobiliari, rappresentati da Fiaip. Perché? Andiamo con ordine per rispondere alla domanda. Lo scorso 3 marzo, in Commissione Finanze alla Camera, è stato approvato, per un solo voto di scarto, l’articolo 6 del Ddl Delega fiscale, dopo l’acceso scontro consumato tra le forze politiche e l’ultimatum dell’Esecutivo, nella persona del Sottosegretario del MEF Maria Cecilia Guerra, che aveva minacciato la caduta del Governo se non fosse stata votata la riforma del catasto.
La posizione di Fiaip
“Siamo fortemente preoccupati - dichiara Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip - per il testo di riforma degli estimi catastali approvato in Commissione Finanze alla Camera, che, così come formulato, ovvero con la previsione di un meccanismo di aggiornamento periodico delle rendite catastali anche su base patrimoniale, non solo non garantirà una reale equità dei valori ma determinerà un sicuro aumento della tassazione immobiliare, già a livelli insopportabili (oltre 50 miliardi annui), ed effetti preoccupanti sulla determinazione dell’ISEE, con un’inevitabile gravoso, quanto mai inopportuno, aumento del costo di accesso ai servizi sociali a danno della collettività”.
“Dopo le gravi conseguenze economiche dettate dagli effetti della pandemia, dall’impennata dell’inflazione, e dall’aumento dei costi energetici e del gas destinato ad aggravarsi con il conflitto militare in Ucraina ancora in corso - conclude Gian Battista Baccarini - il nostro Paese non ha certo bisogno di una riforma catastale che, così come impostata, alimenta fondati timori e reali incertezze che minano la fiducia nel mercato da sempre elemento fondamentale per la vitalità di un settore, quello immobiliare, che, anche nel 2021, si è confermato essere il vero motore dell’economia Nazionale”.