Le numerose audizioni ancora da effettuare e le incombenze che gravano sul Parlamento in termini sia di legge elettorale che di elezione del Capo dello Stato rendono ormai palese che Palazzo Madama non riuscirà a rispettare le tempistiche annunciate per la riforma del Codice dei contratti pubblici (approvazione definitiva in estate).
L’obiettivo della vigilia, ricorda l'Aniem, era approvare il testo in Commissione ottava (Lavori Pubblici) nella prima settimana di febbraio, e in Aula a marzo ma, al momento, non c’è neppure un termine per il deposito degli emendamenti dei parlamentari.
L’approvazione in commissione, in sostanza, sta rapidamente scivolando verso marzo. Mentre il via libera in Aula non potrà arrivare prima del mese di aprile.
A quel punto, i deputati, per rispettare il termine estivo, saranno costretti a una corsa contro il tempo.