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Riforma della PA: cosa ne pensano le imprese edili?

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Riforma della PA: cosa ne pensano le imprese edili?
La riforma della PA può rendere l’amministrazione più veloce, trasparente ed efficiente per cittadini e imprese. Ecco le novità e il parere dei costruttori

Il Decreto legge sulla Pubblica Amministrazione (n. 25 del 14 marzo 2025), attualmente in fase di conversione in legge (DDL 2308/C), rappresenta un'opportunità chiave per rendere la macchina amministrativa più efficiente, trasparente e vicina a cittadini e imprese. Tra le voci favorevoli a questa riforma della PA, spicca quella del vicepresidente dell’Ance, Stefano Betti, che nel corso di un’audizione presso le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera ha espresso un parere positivo sulle misure previste, avanzando al contempo proposte per migliorarne ulteriormente l’efficacia. La scadenza per l’approvazione è fissata al 13 maggio e il dibattito è aperto su alcuni aspetti fondamentali, tra cui il meccanismo del "silenzio assenso", cruciale per garantire tempi certi nella chiusura dei procedimenti amministrativi.
Betti ha sottolineato l’importanza delle misure volte a migliorare la performance della PA, rendendola più attrattiva anche per le nuove generazioni. Il provvedimento introduce nuovi strumenti per incentivare la crescita professionale all’interno delle amministrazioni e per rafforzare il legame tra valutazione delle performance e progressione di carriera. Secondo l’Ance, un sistema amministrativo più efficace e snello non solo semplifica e accelera le procedure, ma contribuisce alla competitività del Paese.
Un aspetto chiave del dibattito riguarda il cambiamento introdotto dal PNRR, che ha segnato un’evoluzione culturale nel modo di valutare l’efficacia degli investimenti pubblici. “Non più solo sulla base della capacità di spesa, ma sui reali risultati ottenuti”, ha spiegato Betti. Questo approccio dovrebbe essere esteso ad ambiti strategici come la riqualificazione immobiliare, l’ambiente e l’accesso alla casa, settori cruciali per la sostenibilità e lo sviluppo del Paese.
Tra le misure più rilevanti per il settore delle costruzioni, il decreto estende fino al 31 dicembre 2026 le procedure semplificate e accelerate per le conferenze di servizi decisorie, inizialmente introdotte in via straordinaria dal Dl 76/2020. Tuttavia, per garantire il rispetto delle scadenze del PNRR e del PNC, è essenziale integrare il testo normativo con una previsione che consenta l’applicazione delle regole più favorevoli anche alle procedure di approvazione delle opere finanziate da questi piani.
Positiva anche l’iniziativa di istituire un Hub per la promozione dell’Intelligenza Artificiale applicata allo sviluppo sostenibile nei Paesi coinvolti nel Piano Mattei. Betti ha evidenziato la necessità di ampliare questo progetto non solo alla tecnologia, ma anche alla formazione di competenze digitali, con particolare attenzione alla sicurezza informatica e alla gestione di infrastrutture avanzate. In quest’ottica, l’Ance propone di rafforzare la collaborazione con programmi europei dedicati alla digitalizzazione, come il Programma Digital Europe e gli European Digital Innovation Hubs (EDIH), favorendo un dialogo più stretto tra imprese, università e centri di ricerca.
L’Associazione ha inoltre espresso apprezzamento per la misura che permette di applicare le norme tecniche per le costruzioni del 2018 a opere già affidate prima della loro entrata in vigore, a patto che i lavori siano consegnati entro il 31 marzo 2026. Questa disposizione evita ritardi e costi aggiuntivi per l’adeguamento dei progetti.

Riforma della PA: il tema del silenzio assenso

Un tema centrale per il mondo delle costruzioni è il miglioramento della normativa sul silenzio assenso. Attualmente, pur essendo riconosciuto dalla legge, la sua applicazione pratica è spesso incerta, con il rischio che cittadini e imprese debbano richiedere ulteriori attestazioni alla PA, allungando i tempi e scoraggiando gli investimenti. L’Ance propone di introdurre un sistema digitale che rilasci automaticamente un’attestazione telematica al decorso dei termini, garantendo così certezza nelle procedure amministrative e favorendo la crescita del settore edilizio.
“La certezza della chiusura dei procedimenti è fondamentale - ha concluso Betti - e le nuove tecnologie digitali possono rendere più efficiente l’intero sistema, a beneficio di cittadini, imprese e della competitività del Paese”.


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