Rigenerazione urbana: la parola agli architetti

Urbanistica di Marco Zibetti
Il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Francesco Miceli, ha partecipato al Festival “Città in Scena”, dedicato alla rigenerazione urbana

La rigenerazione urbana è stata al centro della prima edizione del Festival “Città in Scena”, prodotto da Fondazione Musica Per Roma, Ance, Associazione Mecenate 90 e Cidac. All’evento ha partecipato il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Francesco Miceli. Leggiamo le sue dichiarazioni.

“È importante che  presto si arrivi ad una Legge quadro sui principi della rigenerazione urbana, che (non solo dal punto di vista normativo) riconduca ad unità le politiche urbane. A questo proposito va ricordato che nel rapporto tra norma e progetto va privilegiato il progetto da cui far discendere la relativa norma”, ha dichiarato Miceli.

Il Presidente del Cnappc ha partecipato alla presentazione di alcuni importanti interventi di rigenerazione che riguardano le città di Busto Arstizio, Livorno, Battipaglia, Pistoia, Padova, Reggio Emilia e Ravenna. “Tutti interventi significativi - ha sottolineato - che, a partire dall’esperienza concreta, possono fornire indicazioni costituendo un repertorio utile per prefigurare le politiche di rigenerazione urbana”.

Tra gli aspetti che sono stati affrontati quello del rapporto pubblico/privato che, “in risposta al principio del risultato è funzione di obiettivi che vengono preventivamente definiti. L’ipotesi di lavoro più concreta è quella in cui la committenza abbia la possibilità di mettere insieme soggetti diversi (e la complessità della realtà che viviamo lo impone), individuando preventivamente quali possono essere quelli da coinvolgere nei processi di rigenerazione”.

Il ruolo dei cittadini e la gestione delle trasformazioni urbane

“I playmakers dei processi di rigenerazione - ha ribadito il Presidente Miceli - sono innanzitutto i cittadini, attraverso i processi partecipativi e tenendo conto che l’inclusione sociale è un  obiettivo fondamentale, la committenza, le imprese ed  i progettisti: senza progetto e senza cultura e ricerca non si può fare rigenerazione”.

Altro elemento di confronto è stato quello relativo alla gestione delle trasformazioni urbane, delle opere che sono il risultato di interventi di rigenerazione. Anche in questo caso i cittadini possono e devono avere un ruolo determinante, così come devono  essere sperimentate nuove forme di partenariato pubblico/privato.

“La rigenerazione urbana - ha concluso - è un'operazione complessa, ma che deve avere gradi di flessibilità e, quindi, richiede un ampio spettro di competenze. Per farle convivere, queste competenze, è necessario che siano coordinate e, allo stesso tempo, non trascurando l’elemento di creatività, che deve caratterizzare ogni progetto”.

 

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