La rinegoziazione del mutuo è un’operazione finanziaria che consente ai mutuatari di modificare le condizioni del loro contratto di mutuo originale direttamente con la banca che ha erogato il finanziamento.
Guardarsi intorno e cercare condizioni più convenienti è sempre un nostro diritto e oggi è davvero molto semplice grazie al web; difatti, collegandosi su portali come Comparasemplice.it, un servizio di comparazione mutui gratuito, sarà possibile individuare in pochi istanti le proposte più convenienti, nel caso in cui in la rinegoziazione non sia sufficiente e si valuti una surroga.
Quando la rata diventa insostenibile e le nostre situazioni economiche sono cambiate, non ci resta altro da fare che cambiare. Vediamo in che modo.
Cos'è la rinegoziazione del mutuo?
Le oscillazioni del mercato finanziario possono creare fluttuazioni che hanno effetti a cascata sui consumatori finali, cioè i risparmiatori. Questa eventualità è particolarmente sentita da chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, cioè un prestito che prevede il pagamento degli interessi in base all’andamento dei mercati.
Quando l’inflazione sale, come è accaduto in questi ultimi anni, si verificano rialzi anche dei tassi di interessi e, quindi, per chi ha preso in prestito del denaro, arriva il momento di rinegoziare il contratto in essere con la banca. A differenza della surroga del mutuo, che implica il trasferimento del debito a un'altra banca per ottenere condizioni migliori, la rinegoziazione avviene con la stessa istituzione finanziaria.
La rinegoziazione del mutuo è un processo attraverso il quale un mutuatario (colui che ha ottenuto un mutuo) cerca di modificare le condizioni del suo mutuo esistente con la stessa banca o istituto finanziario. Queste modifiche possono riguardare vari aspetti del contratto, come il tasso di interesse, la durata del prestito, il tipo di tasso (fisso o variabile), o altre condizioni contrattuali.
L'obiettivo della rinegoziazione è ottenere condizioni più favorevoli che possono comportare un risparmio economico o una maggiore flessibilità nel rimborso del mutuo. Ciò nonostante, la disponibilità alla rinegoziazione e le condizioni offerte dipenderanno dalla politica della banca, dalle leggi vigenti e dalla situazione finanziaria del mutuatario.
Come e quando rinegoziare il mutuo?
Quando si decide di rinegoziare il mutuo, sia per la prima che per la seconda casa, è importante calcolare la nuova rata considerando tutti i nuovi parametri negoziati. Per avere un’idea dell’importo è possibile effettuare simulazioni gratuite online ma è sempre meglio confrontarsi con il proprio consulente per una stima più dettagliata.
La rinegoziazione può comprendere il tasso di interesse applicato, il prolungamento del prestito, l’abbreviazione e, infine, le condizioni contrattuali. Non c'è un limite di tempo per richiedere la rinegoziazione anche se, molte banche, tendono ad accettare le richieste solo dopo almeno due anni dal pagamento della prima rata.
Inoltre a partire dal 2023 la Legge di Bilancio ha introdotto importanti novità riguardanti i mutui a tasso variabile. È prevista una semplificazione di questa procedura per tutti coloro che hanno stipulato il mutuo prima del 1° gennaio 2023, che hanno un importo originario del mutuo inferiore a 200.000 euro, o che hanno un mutuo a tasso variabile per l'intera durata del contratto, o che hanno un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) pari o inferiore a 35.000 euro o che non hanno rate arretrate. Le richieste di rinegoziazione devono essere presentate entro il 31 dicembre 2023.