“Signor Ministro, nel felicitarmi con Lei per il prestigioso incarico a nome del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE), un’Associazione che raccoglie attualmente, in qualità di Soci, 24 Associazioni, in toto o in parte, attive in tali settori, ed è pertanto la più grande Associazione del settore presente in Italia, mi corre l’obbligo di segnalare alla Sua attenzione alcuni provvedimenti che vanno portati a buon fine con la massima urgenza”. E’ il testo della lettera-appello scritta dal presidente del Coordinamento Free, Gb Zorzoli, al neo ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
“Il raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali che l’Italia ha già assunto e che il contratto di programma intende rafforzare, rischia di essere posto in serio pericolo dal fatto che, a inizio giugno 2018, non sono ancora operativi i decreti concernenti la promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di elettricità nel periodo 2018-2020, la cui entrata in vigore era prevista per inizio 2018. Uno dei due, relativo alle tecnologie mature (eolica, fotovoltaica, geotermica, idroelettrica), è attualmente fermo in attesa del parere dell’Autorità per l’energia (ARERA), preliminare all’invio al Comitato Stato-Regioni, dopo di che il decreto, con le eventuali modifiche, deve essere sottoposto alla valutazione della Commissione Europea. È ormai evidente che il ritardo accumulato impedirà di concludere entro l’anno gli iter previsti (aste, iscrizioni a registro) per assegnare gli incentivi per il 2018, portando a un rallentamento dello sviluppo di queste tecnologie, invece di innescare l’accelerazione necessaria a sostenere il conseguimento degli obiettivi al 2030”.
“Nel sollecitare il Suo autorevole intervento per sbloccare l’attuale impasse, le segnalo l’opportunità di intervenire nel frattempo sul decreto per: aumentare sia i contingenti di potenza previsti per ciascuna tecnologia, sia i relativi incentivi, adeguandoli agli obiettivi che il nuovo governo intende raggiungere; differenziare per tecnologia i meccanismi competitivi (aste, iscrizioni a registro), in modo da poter garantire il raggiungimento degli obiettivi al 2030, realizzabili solo grazie a tutte le tecnologie disponibili e sostenendone lo sviluppo industriale nazionale”.
“Ancora più arretrata è la situazione del secondo decreto, relativo alle tecnologie innovative (biogas, geotermia innovativa, solare termodinamico), visto che il Ministero dello sviluppo economico, che agisce d’intesa con quello dell’Ambiente, ad oggi non ha emesso nemmeno la bozza del decreto. Nel ringraziarLa per l’attenzione e per quanto vorrà fare, il Coordinamento FREE rimane a disposizione, come ha sempre fatto in proprio o attraverso i suoi Soci, per qualsiasi approfondimento relativo ai due provvedimenti”.