Il nostro Governo, a fine gennaio, ha inviato alla Commissione Europea il DM FER1. Ora l’Italia è in attesa di un riscontro. Elettricità Futura, ANEV e Coordinamento FREE confidano che questo sia positivo. Ma quali dovranno essere i passaggi successivi per dare una spinta al settore?
L’auspicio è che il decreto, lungamente atteso dall’intera filiera delle rinnovabili, possa essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nelle prossime settimane per permettere al settore elettrico di riprendere finalmente a investire, dopo diversi anni di rallentamento, rinviando eventualmente al DM FER 2 le questioni irrisolte. Allo stesso tempo, le Associazioni credono sia opportuno accelerare per quanto possibile la predisposizione del primo bando per aste e registri, recuperando in questo e nei bandi successivi i contingenti inizialmente previsti per il mese di gennaio.
È noto come gli obiettivi al 2030 definiti dalla Direttiva RED 2 e dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) siano sfidanti per le fonti rinnovabili. In tale contesto il DM FER 1 rappresenta il primo fondamentale tassello per avviare un ciclo di investimenti di oltre 80 miliardi di euro fino al 2030 in impianti di generazione, reti e sistemi di accumulo, con le imprese elettriche italiane in prima linea nel percorso di decarbonizzazione dell’economia nazionale.