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Rinnovato il CCNL Edili

Lavori pubblici di
Dopo ben sette mesi di trattative, Ance e i Sindacati di categoria hanno firmato il rinnovo del contratto, scaduto lo scorso 31 dicembre

Dopo numerosi mesi di trattative – per la precisione sette – durante i quali non sono mancati momenti di contrasto, Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e i Sindacati (Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL) hanno finalmente firmato il rinnovo del contratto di lavoro per gli addetti dell’edilizia.

Il nuovo contratto collettivo nazionale, che va a rinnovare quello siglato il 20 maggio 2004 e scaduto il 31 dicembre 2007, interessa 1.250.000 lavoratori dipendenti e oltre 350 mila imprese.
Esso introduce importanti novità normative volte a incentivare la strutturalità del settore e la trasparenza del rapporto di lavoro.

Per quanto concerne l’aspetto economico nazionale, l’accordo ha fissato nuove quote di minimo salariale, con un incremento dello stesso rispetto al precedente di 104 euro al parametro 130; di questi, 74 euro verranno erogati dal 1° giugno, mentre i restanti 30 dal 1° gennaio 2009).

Si è cercato di compiere dei passi in avanti verso un miglioramento della materia riguardante la sicurezza e la prevenzione sul lavoro.
Infatti, oltre a prevedere misure stringenti mirate a contrastare il sommerso, anche attraverso l’adozione di criteri di congruità, il nuovo contratto aumenta, da 8 a 16, il monte ore di formazione obbligatorie dedicate alla sicurezza.

È stata prevista, inoltre, una qualificazione ad hoc dei nuovi imprenditori del settore edile, che dovranno sostenere, in materia di sicurezza, non solo corsi di formazione preventiva, ma anche specifici corsi di aggiornamento periodici.

Sempre rimanendo in tema di formazione, è stato previsto che le imprese comunichino al sistema delle Scuole Edili l'assunzione degli operai almeno tre giorni prima dell'inizio del lavoro, per consentire lo svolgimento di 16 ore di formazione sulle basi professionali del lavoro in edilizia e la sicurezza, con un richiamo formativo di 8 ore all'anno.

Inoltre sono state introdotte delle norme che prevedono la comunicazione scritta al lavoratore al momento della assunzione e dei passaggi di qualifica, che renderanno più trasparente il mercato del lavoro e offriranno maggiori certezze al lavoratore per il riconoscimento professionale ai fini dell'inquadramento.

Il sistema delle Scuole Edili, inoltre, avrà un ruolo attivo anche nella gestione e nella implementazione dell'incontro tra domanda ed offerta di lavoro.

Per quanto riguarda la sicurezza, il nuovo contratto prevede l’intervento attivo delle parti sociali nazionali per una concreta attuazione dei rinvii operati alla contrattazione dal Testo Unico sulla sicurezza.

Per quanto riguarda il tema della carenza malattia, il contratto ha previsto che il problema nel suo aspetto reale e concreto venga, di volta in volta, affrontato anche nella contrattazione territoriale.
Nel frattempo, a livello nazionale il periodo di malattia utile per maturare il diritto, da parte del lavoratore, a veder riconosciuto il 50% del salario oltre i tre giorni di malattia, è stato ridotto da 7 a 6 giorni. Per la copertura al 100%, invece, i giorni scendono da 14 a 12.

In merito al tema dei lavori pesanti e usuranti, è stato istituito, per la prima volta, un fondo che prevede, per i lavoratori in particolari condizioni, l'erogazione di una prestazione che ne agevoli il pensionamento pari allo 0,10% dei versamenti in Cassa Edile.

Anche il tema del precariato è stato affrontato. Il contratto prevede che un’impresa non possa avere alle dipendenze operai part-time in misura superiore al 3% del totale degli occupati a tempo indeterminato. Inoltre, con l’esclusione delle clausole elastiche e flessibili si è cercato di porre un freno al ricorso indiscriminato all’ambiguità del part-time.

A lato del contratto vero e proprio, inoltre, i Sindacati e l’Ance hanno allegato un Protocollo congiunto all’interno del quale hanno ribadito l’urgenza, sentita da entrambe le parti, di allineare il costo del lavoro nell’edilizia a quello degli altri settori industriali.
Oltre a ciò, le parti hanno condiviso anche la decisione di individuare meccanismi premiali per incentivare la produttività del settore.

“Questo rinnovo - hanno dichiarato i segretari generali di Fillea-Cgil, Franco Martini, Filca-Cisl, Domenico Pesenti e Feneal-Uil, Giuseppe Moretti - costituisce un argine al degrado del settore, a partire dalle normative sul precariato, alla lotta al lavoro nero, al rilancio della formazione e ad un maggiore intervento sulla sicurezza. Il rinnovo, inoltre, apre la strada anche alla positiva conclusione dei contratti con le altre controparti datoriali”.