L’Italia è stata deferita alla Corte di Corte di Giustizia per non aver applicato correttamente le norme della della direttiva del 2011 sui ritardi nei pagamenti. Questa impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 per gli ospedali pubblici). Il problema è noto da anni, perché non si riesce a risolverlo? Leggiamo il parere dell’OICE, Associazione delle società di ingegneria e architettura.
Per il Presidente, Giorgio Lupoi, “premesso che non siamo l’unico paese in Europa afflitto da questo problema, posso dire che nel settore dell’ingegneria e dell’architettura il rapporto con la stazione appaltante su questi aspetti rimane da anni critico: siamo assolutamente al di là dei termini previsti dalle direttive europee e dalla nostra legislazione di recepimento. Ma non è soltanto questo il punto. Dobbiamo infatti segnalare come siano soprattutto le farraginose procedure di alcuni importanti enti italiani a fare sì che, una volta conclusa la prestazione contrattuale, i tempi per ottenere il via libera per la fatturazione siano lunghissimi e questo a causa dei numerosi pareri interni ai diversi uffici competenti di queste amministrazioni. E’ una cosa incredibile se pensiamo che siamo nell’era della digitalizzazione, così come è incredibile anche che il pagamento spesso sia differito per quote non irrilevanti (a volte del 30 o 40%), a momenti successivi, ad esempio al collaudo dell’opera progettata, quindi ad anni dalla conclusione della prestazione. E anche questo, a nostro avviso, configura un comportamento vessatorio e poco rispettoso per chi, professionista, studio professionale o società di ingegneria, ha magari consegnato il progetto, poi regolarmente approvato, anni prima. Per questo chiediamo che il problema sollevato a livello europeo sia affrontato a tutto tondo, anche nell’ambito della revisione del codice appalti”.
La Rilevazione OICE/Cer sui ritardi nei pagamenti
Stando ai dati della Rilevazione OICE/Cer 2023, sull’andamento delle società di ingegneria associate, risulta che il 46,9% delle imprese denuncia un ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione compreso tra i 3 e i 9 mesi e il 9,1% oltre 9 mesi. Nel 44% dei casi il ritardo è limitato a massimo 3 mesi, ma raramente viene rispettato il termine di legge. I ritardi di pagamento registrati dalle imprese di maggiore dimensione sono mediamente più lunghi: per tempi superiori a 9 mesi, quindi i casi più gravi, la percentuale è del 26,3% per le grandi imprese, del 10,2% per le medie e del 4,0% per le piccole strutture.
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