Ritardi nei pagamenti: le imprese artigiane insorgono

di Marco Zibetti
Le discussioni sulla revisione della direttiva europea sui ritardi nei pagamenti non hanno condotto a nessun risultato. La denuncia di Confartigianato

I ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione rappresentano una piaga per le imprese. Sui tavoli di lavoro del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea c’è una proposta per un nuovo regolamento, bloccata da mesi. Le imprese non ci stanno. Riassumiamo la situazione e ascoltiamo la voce di Confartigianato.
L’iter legislativo, iniziato lo scorso settembre con la presentazione del testo proposto dalla Commissione, aveva raggiunto una tappa fondamentale ad aprile, quando il Parlamento europeo aveva approvato la propria posizione sul dossier con larga maggioranza. Gli eurodeputati in maniera bipartisan, accogliendo molte delle istanze di Confartigianato, hanno adottato una relazione che fa salvi i punti fondamentali della proposta della Commissione europea, soprattutto per ciò che riguarda la certezza dei termini di pagamento, le misure di contrasto e la scelta del regolamento, anziché della direttiva.
Nel frattempo, invece, le discussioni tra gli Stati membri al Consiglio dell’Unione europea non hanno condotto a nessun risultato. La Presidenza belga ha infatti concluso il suo semestre senza raggiungere alcun punto fermo nelle negoziazioni. Già al Consiglio “Competitività” dello scorso maggio, la Commissaria Vestager aveva espresso il suo rammarico per gli scarsi risultati ottenuti su un testo così importante per le micro, piccole e medie imprese europee, riprendendo le parole del collega Breton, che aveva già incoraggiato i Ministri dell’Unione a lavorare per un compromesso nei mesi precedenti.
Al di fuori dalle istituzioni, il dibattito sulla proposta non è stato meno infuocato. Molti portatori di interesse, soprattutto dal mondo della grande industria e dal commercio, da tempo sostengono l’inadeguatezza del testo.

Ritardi nei pagamenti: la voce di Confartigianato

Secondo Confartigianato Imprese e le altre organizzazioni che rappresentano le micro e PMI, la proposta costituisce invece un passo avanti nella lotta contro i ‘cattivi pagatori’, un problema che, secondo i dati dell’Osservatorio europeo sui pagamenti, in Italia riguarda più di un’impresa su due (52%, a fronte della media europea del 43%).
Malgrado i dati sui tempi medi di pagamento disegnino uno scenario ancora drammatico in Europa, molti Stati membri hanno chiesto di sospendere i lavori sulla proposta, così da spingere la Commissione europea a presentare un nuovo testo.
“L’abbandono delle negoziazioni sulla proposta - sostiene il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli - rappresenta un pericolo enorme per le imprese che rappresentiamo. Si tratta di un messaggio politico assai discutibile, considerato che il Parlamento europeo si è già espresso con una larga maggioranza a favore dei punti-chiave della proposta della Commissione. Auspichiamo che il Governo italiano faccia di tutto per impedire il blocco della procedura legislativa: soprattutto per il suo tessuto imprenditoriale, in cui più del 90% è rappresentato da microimprese, il nostro Paese deve essere in prima linea per la promozione di una cultura del pagamento tempestivo. La lotta ai ritardi di pagamento è presupposto di liquidità per le imprese, competitività per l’economia, lavoro per i cittadini”.


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