Sciopero degli edili: forte adesione in tutta Italia

Lavori pubblici di Marco Zibetti
IIl 24 Aprile si è svolto, come annunciato dai sindacati nazionali di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, lo sciopero dei lavoratori edili. Per i sindacati astensioni dal lavoro fino all' 85% in tutta Italia.


Per i sindacati e' pienamente riuscito lo sciopero generale dei lavoratori edili, indetto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. La vertenza interessa in Italia 1.250.000 lavoratori dipendenti e 400.000 imprese. Secondo Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, sono rimasti fermi i cantieri in tutto il Paese nazionale e i dati raccolti dalle organizzazioni registrano un'adesione fino all'80-85% nelle citta' metropolitane e nei cantieri delle grandi opere.

In Emilia Romagna lo sciopero, a cui hanno aderito 100mila lavoratori, ha coinvolto anche i cantieri delle grandi opere, come la Variante di valico e l'Alta velocità, raggiungendo nella provincia di Rimini quasi il 70% l’adesione dei lavoratori dell’edilizia.
In Lombardia si sono svolti i presidi e manifestazioni previsti, in particolare a Varese dalle 6 alle 10 davanti al cantiere del Presidente dell’ANCE per l’albergo di Via Albani, quindi corteo da Piazza Repubblica fino alla sede dell’Ance, e a Milano dalle 9 davanti al cantiere in costruzione della nuova sede della Regione (MM Melchiorre Gioia).
Anche in Sicilia si è registrata una massiccia adesione: in tutte e nove le province siciliane e in alcuni significativi posti di lavoro è arrivata fino al 90%.
Stato di agitazione anche a Napoli, mentre si è fermato all’80% degli edili della Toscana.

A Roma, si è tenuto un presidio sotto la sede nazionale dell'Associazione costruttori. Inoltre a Viterbo, alle 9 e’ iniziato il sit-in di protesta sotto la sede Confindustria di Viterbo settore edile, in via Fontanella del Suffragio. I lavoratori edili della provincia di Viterbo hanno aderito astenendosi dal lavoro, con una copertura dell’80%.

Fin dalla mattina, sono stati organizzati dei presidi sindacali davanti ai cantieri e si è tenuta, nella sede della CGIL, l’assemblea dei lavoratori in sciopero per fare il punto sullo stato della vertenza che, nel corso della trattativa, ha registrato posizioni molto lontane su tre importanti argomenti.

Sulla carenza malattia l’Ance ha negato qualsiasi possibilità di arrivare ad un accordo che regolasse la materia a livello nazionale.

Sul part-time l’Associazione dei costruttori ha mantenuto posizioni generiche, non vincolanti e incapaci di arginare il ricorso abnorme a questo strumento, che è per le imprese edili solo finalizzato alla evasione contributiva, allo sfruttamento dei lavoratori.

Sul salario non è stata data nessuna risposta concreta né per quanto riguarda i futuri aumenti, né per la copertura salariale per i mesi finora trascorsi dalla scadenza del contratto (31 dicembre 2007).

I lavoratori hanno dato pieno mandato alle organizzazioni sindacali di categoria per il prosieguo della trattativa e si sono dichiarati pronti ad effettuare ulteriori azioni di lotta,
Inoltre, preoccupati per il crescente costo della vita hanno sottolineato quanto l’inflazione programmata sia distante da quella reale e la necessità di rivedere l’accordo del 23 luglio 1993. Infine, è stata ribadita l’urgenza dei problemi legati alla sicurezza e alla formazione dei lavoratori.

Con una nota i sindacati di categoria, rimandano agli imprenditori edili la responsabilità di dimostrare coerenza, accogliendo le giuste rivendicazioni del milione e 250 mila edili italiani.




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