Sono stati diffusi i dati dell’annuale indagine “Il consumo di PVC in Italia - 2017”, realizzata da Plastic Consult per conto del PVC Forum Italia. Dopo 3 anni caratterizzati da volumi fermi sulle 650.000 tonnellate/anno, il PVC nel 2017 registra un segnale di crescita del 3,1% con 670.000 tonnellate complessivamente trasformate in Italia.
Il consumo totale è sempre più equamente suddiviso tra le 2 tipologie di polimero, entrambe in aumento: il PVC rigido passa da 332.000 a 339.000 tonnellate, quello plastificato da 318.000 a 331.000 (soprattutto grazie alla crescita dei rivestimenti cavi, estrusione tubi/profilati ed estrusione film/foglia/lastra).
L’edilizia si riconferma il principale settore applicativo, con 205.000 tonnellate trasformate (+ 4,1% rispetto all’anno precedente), che corrispondono al 30,6% del mercato totale. Al suo interno le tubazioni in PVC rigido per fognature, tubi di scarico e in pressione (inclusi i tubi per fluidi industriali) registrano 97.500 tonnellate, in aumento sul 2016. Bene anche i profili per infissi e oscuramenti in leggera crescita.
Rilevanti sono i volumi di compound esportato: 27.000 ton per il PVC rigido e 60.000 per quello plastificato, per un totale di 87.000 tonnellate (sui valori dello scorso anno).
La produzione complessiva di PVC riciclato, dopo anni di stabilizzazione intorno alle 90 Kton, si stima nel 2017 abbia superato questa soglia.
Sono aumentati i volumi di scarti pre-consumo avviati alla rigenerazione, mentre i quantitativi di quelli post-consumo (circa il 25% sul totale) non hanno mostrato variazioni importanti.
Il PVC rigido riciclato viene principalmente riutilizzato nella produzione di tubi, profilati e monofili per spazzole. Per quello plastificato, che assorbe il grosso del riciclato post consumo, i principali impieghi si hanno nella realizzazione di tubi da giardino e membrane impermeabilizzanti, oltre a volumi importanti che trovano sbocco nel settore delle calzature (suole).