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Sindacati in piazza Montecitorio per il SafeDay 2016

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
Nella Giornata Mondiale per la Sicurezza, sciopero generale del comparto lapideo e iniziative in tutta Italia per dire basta alle morti sul lavoro. A Roma, presidio di Feneal, Filca e Fillea

Ieri (28 aprile), in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, Feneal Filca Fillea si sono mobilitate con presidi, manifestazioni, sit in, mentre i lavoratori del settore lapideo hanno incrociato le braccia per l’intera giornata per ricordare i due operai morti a Carrara e chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza.

Numerose le iniziative nei territori, mentre a Roma s’è svolta l’iniziativa principale, con un presidio e flashmob in piazza Montecitorio alla presenza dei segretari nazionali delle categorie (Francesco Sannino, Franco Turri, Ermira Behri).

“Carrara, Vicenza, Palermo, Salerno, Nola sono solo i più recenti episodi di infortuni mortali, ma purtroppo in questi primi quattro mesi si registra un’esplosione di infortuni mortali - spiegano i segretari nazionali -. L’Osservatorio Indipendente di Bologna ci ricorda che fino ad oggi in totale si contano 170 morti sul lavoro. Di questi, secondo le nostre stime, quelli dei comparti delle costruzioni sono 34, circa il 30% in più dello stesso periodo del 2015! Siamo di fronte ad un’escalation impressionante, che impone una riflessione seria ed un’azione immediata per riportare al centro dell’attenzione il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro”.

Occorre rendersi conto che “promuovere la prevenzione e la formazione non basta se contemporaneamente non si intensifica la lotta all’irregolarità e all’elusione delle regole - proseguono i segretari -, occorre rafforzare controlli e sanzioni, agire per rendere i luoghi di lavoro vere e proprie ‘case di vetro’, soprattutto i cantieri, che sono i luoghi più esposti al rischio di incidenti gravi e gravissimi e di malattie professionali. Occorre intervenire sul sistema delle pensioni, perché non è possibile che lavorare a dieci metri di altezza o sollevare quintali di materiale ogni giorno al freddo o sotto il sole non sia considerato un lavoro usurante. Questi lavoratori debbono andare in pensione prima, senza penalizzazioni”.

Per i sindacati “la sicurezza inizia dalla qualità e regolarità delle imprese, dal rispetto del lavoro, quindi dei contratti, e dal rispetto delle norme di sicurezza, ancora troppo spesso considerati costi da comprimere. L’unica cosa che occorre comprimere è l’irregolarità delle imprese. Oggi, ancora una volta, chiediamo al governo di assumere questo tema come priorità. Vogliamo risposte, chiediamo azioni concrete, subito”.