Riportiamo il pensiero di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia (Confederazione Italiana Proprietà Edilizia):
“Le ore che seguono un evento tragico come quello che stiamo tuttora vivendo dovrebbero essere riservate, da un lato, al raccoglimento e, dall’altro, all’impegno concreto o al silenzioso rispetto nei confronti di coloro che sono sul campo a lavorare giorno e notte. Invece, come già accaduto in casi analoghi, stiamo assistendo ad un profluvio di dichiarazioni, di proposte risolutive, di sentenze sugli errori compiuti in passato. Interventi che, spesso in modo interessato, coinvolgono la proprietà immobiliare e ai quali è quindi doveroso replicare.
Confedilizia non ha né ricette, né formule salvifiche. Ritiene, però, che la strada da seguire, imperfetta, come tutte le cose di questo mondo, sia quella delle politiche di incentivazione, soprattutto fiscale, degli interventi per la tutela del patrimonio immobiliare e per la prevenzione dei danni da calamità. Quel che certamente non serve, e che, anzi, porta danni, è ipotizzare obblighi generalizzati di intervento o di redazione di improbabili certificati ovvero riesumare proposte bocciate dalla storia: come quella di un obbligo assicurativo, contrastata anche dall’Antitrust, o quella del fascicolo del fabbricato, libretto cartaceo dichiarato illegittimo dai giudici di ogni ordine e grado e avversato anche dal Governo Renzi, che ha tempo fa impugnato una legge regionale in tal senso, poi ritirata dalla Regione che l’aveva varata.
Quanto al post-terremoto, il Governo in carica, con un provvedimento previsto dall’ultima legge di stabilità e attuato con una delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale proprio venti giorni fa, ha varato un sistema di gestione delle calamità naturali che permette a cittadini e imprenditori danneggiati di ottenere considerevoli aiuti per la riparazione o ricostruzione delle case e per il ripristino delle attività produttive. Confidiamo che le relative risorse siano incrementate, a beneficio delle popolazioni colpite dal sisma che ha colpito Lazio e Marche.
Per il resto, Confedilizia, con le sue Associazioni territoriali delle zone colpite, si preoccupa di rendersi utile, senza clamori, in questi momenti drammatici, come farà poi nella fase della ricostruzione e come ha fatto in occasione di precedenti, tragici eventi”.