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Sistemi di accumulo: accordo Enea-Vigili del Fuoco su sicurezza

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
Testa: “Un accordo che consente di integrare conoscenze specifiche, di rafforzare e mettere a sistema la capacità di fare ricerca e sviluppo tecnologico a beneficio dell’interesse pubblico”

Avviare una forte collaborazione tecnico-scientifica per rafforzare la sicurezza e la prevenzione dei rischi di incendio ed esplosione con particolare riferimento alle batterie e ai sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ l’obiettivo dell’Accordo-Quadro firmato dal Presidente dell’ENEA, Prof. Federico Testa, e dal Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Gioacchino Giomi, per mettere in comune il know how maturato in un settore altamente innovativo e rilevante per la mobilità elettrica e le reti intelligenti, quale è quello delle tecnologie di accumulo elettrochimico litio-ione e sodio ad alta temperatura. L’intesa prevede anche la nascita di un apposito gruppo di lavoro sulle norme giuridiche e tecnico-scientifiche per gli interventi di emergenza. Presente anche il Direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ing. Tolomeo Litterio.

Nello specifico, saranno coinvolti i ricercatori e gli esperti del Dipartimento tecnologie energetiche ENEA e, in particolare, il Laboratorio “Sistemi e Tecnologie per la Mobilità e l’Accumulo” che dispone di un Campo Prove Antincendio fra i migliori in Europa presso il Centro di ricerca della Casaccia (Roma), dove è possibile effettuare specifici test di incendio ed esplosione di sistemi di accumulo elettrochimico e sperimentare sistemi di estinzione del fuoco, e il personale e le strutture di ricerca e sperimentazione della Direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che già da tempo stanno svolgendo attività di studio sulle problematiche di sicurezza dei sistemi di accumulo elettrochimico.

Al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco faranno capo, secondo l’Accordo, le attività di prevenzione da incendi ed esplosioni, la sperimentazione di sostanze estinguenti ed il coordinamento degli interventi di emergenza e di protezione, nonché la definizione di programmi di formazione per il personale tecnico-operativo per la prevenzione degli incendi nel settore dei sistemi di accumulo e di produzione di energia.

Da parte sua, l’ENEA metterà a disposizione le proprie competenze per definire progetti di ricerca e sviluppo nel campo dell’elettro-mobilità, dell’analisi del rischio e della sicurezza delle tecnologie per gli utenti finali, con particolare riferimento ai sistemi di accumulo elettrochimico Litio-ione e Sodio ad alta temperatura, che in determinate condizioni possono registrare reazioni chimiche rischiose per la salute dell’uomo e per l’ambiente.

“Questo accordo di collaborazione tra istituzioni che vantano eccellenze nei propri settori di competenza consente di integrare conoscenze specifiche, di rafforzare e mettere a sistema la capacità di fare ricerca e sviluppo tecnologico a beneficio dell’interesse pubblico - ha sottolineato il Prof. Federico Testa -. Si tratta di un risultato di rilievo anche in considerazione del ruolo sempre più significativo che i sistemi di accumulo elettrochimico avranno nel panorama energetico nazionale dei prossimi anni, per la diffusione dei veicoli elettrici e lo sviluppo delle smart grids e per la possibilità di partecipare a programmi di ricerca congiunti regionali, nazionali, europei e internazionali”.

D’altra parte, l’Ing. Gioacchino Giomi ha evidenziato come “l’attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, espletata sia nell’ambito della prevenzione che del soccorso tecnico, consenta un travaso continuo di informazioni. Le problematiche di sicurezza, anche domestica, attinenti l’utilizzo di sistemi di accumulo elettrochimico di tipo innovativo possono essere studiate e risolte anche grazie all’esperienza di soccorso delle squadre dei vigili del fuoco. L’approccio delineato da questo accordo è in linea con la tradizione del Corpo nazionale, che ha sempre cercato di coniugare la ricerca svolta nel settore antincendio con le necessità di sicurezza dei cittadini ed operative dei soccorritori”.