Società di progettazione: quanto hanno fatturato nel 2021?

Edilizia di Marco Zibetti
Sono stati presentati i dati del Report OICE/Cer sull’andamento delle società di progettazione nel 2021. Lo studio contiene anche le previsioni per il 2022

Che anno è stato il 2021 per le società di progettazione? Ce lo svela la 38esima Rilevazione OICE/Cer sull’andamento delle società di ingegneria e architettura associate a OICE e di un campione di imprese non associate.

I dati dello studio sono stati presentati, alla presenza del Past President OICE, Gabriele Scicolone, e del neo Presidente Giorgio Lupoi, in un partecipato evento on line con gli interventi di Fabio Pasquali, Responsabile Pianificazione Direzione Amministrazione Finanza, Pianificazione e Controllo Anas, di Lucio Menta, Direttore Investimenti RFI, di Paolo Ricò, Responsabile Area Investimenti Cassa DD.PP. e di Riccardo Pacini, Responsabile Area innovazione e sviluppo nella Struttura per la Progettazione Agenzia del Demanio.

Riassumiamo le principali indicazioni emerse dalla rilevazione:

- fatturato 2021 delle società di ingegneria e architettura OICE a 3,1 mld. (+3,5%);

- stime 2022 a circa 3,4 miliardi (+11,4%); all’estero il 48% della produzione;

- addetti a 15.640 unità (+ 14,7%%); nel 2022 prevista un’occupazione di oltre 17.000 addetti;

- un quinto delle imprese ha acquisito contratti PNRR (per oltre il 25% del loro fatturato);

- aumento del fatturato legato al Superbonus per il 26% delle imprese intervistate;

- difficoltà a reperire personale per l’80% delle imprese; smart working a regime per il 50% delle società.

Il Report 2022 OICE/Cer nel dettaglio

Il Report 2022 certifica come, nonostante la pandemia, il 2021 sia stato un anno positivo per le società di ingegneria e architettura aderenti all’associazione confindustriale, arrivate a superare di poco i 3 miliardi di euro di valore della produzione (oltre 3, 1 mld.), con un aumento del 3,5% rispetto al 2020 e un’espansione più marcata per le imprese con meno di 50 addetti, +5,1%, che per quelle più grandi, +3,3%.

Per il 2022, anno caratterizzato da diversi fattori di instabilità, le imprese prevedono comunque un’accelerazione della crescita della produzione con un valore complessivo previsto di 3,4 miliardi di euro, in crescita dell’11,4% rispetto al consuntivo 2021, previsioni comunque meno ottimistiche rispetto a quelle formulate un anno fa, quando l’aumento era stato stimato oltre il 15,5% ma poi si è rivelato ben inferiore.

La prevalenza del mercato italiano trova misura in una produzione di oltre 1,6 miliardi nel 2021 (+ 18,8% sul 2020) e di 1,9 miliardi nel 2022, a fronte di un livello di oltre 1,4 miliardi indicato per il mercato estero (-9,3% sul mercato estero). Il mercato italiano vale quindi il 52% del totale rispetto al 48% dell’estero. Questo risultato è collegato a un 2020 che era stato più negativo in Italia che all’estero e a un conseguente forte rimbalzo del mercato domestico nel 2021. Nelle previsioni 2022 il mercato domestico dovrebbe ancora aumentare al 55% (1,9 mld).

Nel 2021, quel che riguarda l’occupazione, l’Indagine mostra una crescita del 14,7% tra 2020 e 2021 e una prevista espansione del 9,4% nel 2022. Nei livelli, il numero di lavoratori impiegato presso le imprese che hanno partecipato all’Indagine sarebbe quindi salito a 15.640 unità nel 2021 (in crescita del 14,7% rispetto al 2020, come già indicato) per aumentare ancora nel 2022, arrivando a 17.103 unità.

Con riferimento alla tipologia di attività, sensibile è l’aumento della produzione attribuibile ai servizi di Project management, la cui quota sul totale è prevista aumentare dal 15,6% del 2021 al 16,0% nel 2022, con una crescita del 14,4% della produzione. In crescita robusta anche l’Ingegneria Pura, +13,6%, con quota sul totale della produzione che passa dal 60,1% del 2021 al 61,3% nel 2022. Più moderato il trend positivo del Turn-key, +4,1%, con conseguente riduzione della quota sul totale della produzione dal 24,3% del 2021 al 22,7% nel 2022.

Il consuntivo 2021 e le favorevoli attese per il 2022 segnalano come, per le imprese OICE, le conseguenze del Covid-19 possano considerarsi ormai superate. Per quasi l’80% degli intervistati l’epidemia ha avuto impatti comunque limitati, con conseguenze sull’occupazione subite solo dal 5% delle aziende. L’emergenza pandemica lascia invece in eredità una nuova organizzazione del lavoro, con l’utilizzo dello smart working, che potrebbe arrivare a coinvolgere strutturalmente quasi il 50% delle imprese.

Il 60% delle imprese OICE ritiene che le ripercussioni del conflitto in Ucraina possano restare limitate, mentre oltre la metà delle imprese evidenzia impatti importanti sui costi di produzione derivanti dall’aumento dei prezzi energetici.

Un quinto delle imprese ha acquisito contratti legati all’attuazione del PNRR, per un valore pari ad oltre il 25% del fatturato, mentre quasi il 26% di imprese nel 2021 ha ricevuto un benefico in termini di aumento del fatturato dalle attività legate al Superbonus. Tale benefico è previsto ridimensionarsi nell’anno in corso, quando interesserebbe solo il 7% delle imprese, ma questo può essere ritenuto un fattore rassicurante in considerazione dei forti rallentamenti a cui sta andando incontro il meccanismo dello sconto in fattura.

Quasi l’80% delle imprese denuncia difficoltà nel reperimento di nuovo personale. Ciò a fronte di un 63% di aziende intenzionato ad aumentare l’occupazione nel corso del 2022. La scarsità di manodopera emerge dunque come un vincolo all’espansione.

 

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