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Società di progettazione: quanto lavorano all’estero?

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Società di progettazione: quanto lavorano all’estero?
"I successi delle nostre società di progettazione sono motivo d’orgoglio per l'Italia”, dice il Presidente OICE Scicolone. Vediamo di quali successi si tratta

Prima che la pandemia colpisse l’Italia e il mondo, quanto stavano lavorando all’estero le società di progettazione italiane? Le risposte arrivano dall’ultima edizione del Rapporto Estero OICE/Cer.

L’industria italiana della progettazione e della consulenza è cresciuta, seguendo un trend continuo e costante da anni, e si è rafforzata oltreconfine: le società di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica del Belpaese hanno infatti fatto registrare un nuovo boom del fatturato estero nel 2019, con 1,7 mld, che rappresenta il 60% del fatturato complessivo.

Tutti i dati del Rapporto Estero OICE/Cer

E’ stato in particolare il settore energetico a fare la parte del leone (71%), seguito da quello delle costruzioni/urban planning e dai trasporti. Dal punto di vista geografico, nel 2019 l'Asia, incluso Medio Oriente, è stata l'area prioritaria in termini di valore della produzione (50,9%), seguita da Africa (23,1%), UE (12,8%), Paesi europei non UE (11%). Da segnalare il balzo della produzione rispetto al 2018 dell’Asia centrale (da 5,5% a 18,2%) e dell’Africa (da 13,6% a 23,1%).

Nel primo semestre del 2020 il calo della produzione all’estero è del 14,5%, un quadro comunque non così negativo come si sarebbe potuto paventare, considerata la pandemia e il conseguente lockdown. Nelle previsioni il 2020, per effetto della crisi pandemica, si caratterizzerebbe per un arretramento dei mercati più lontani, con un salto in avanti dell’UE (che passerebbe dal 12,8% al 34,2%).

Nel corso della presentazione del report, dopo l’introduzione del Presidente OICE, Gabriele Scicolone, sono intervenuti la Vicepresidente di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello, e il Presidente dell’Agenzia ICE, Carlo Ferro. E’ seguito un video messaggio del Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola. Il Vicepresidente OICE con delega all'internazionalizzazione, Roberto Carpaneto, ha illustrato insieme al Direttore del CER (Centro Europa Ricerche), Stefano Fantacone, i risultati del Rapporto. Un video-racconto ha mostrato le attività di internazionalizzazione realizzate nel 2020. E’ seguito un interessante roundtable con interviste a sei società OICE (3TI Progetti, Artelia, ATI Project, Italferr, Politecnica, Rina Consulting), che hanno raccontato dal campo le loro attività in diverse geografie. L'evento, moderato dal Responsabile Internazionalizzazione OICE Marco Ragusa, si è chiuso con l'intervento del Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, On. le Manlio Di Stefano.

"I successi ottenuti dalle nostre società all'estero sono motivo di orgoglio per l'Italia”, ha dichiarato il Presidente OICE Scicolone in apertura della presentazione, sottolineando “l’indispensabile collaborazione con il Ministero degli Esteri e l'Agenzia ICE e l’efficace azione di filiera per mettere a sistema il lavoro delle società di ingegneria e consulenza come primo anello di una importante catena del valore che permette di veicolare la grande manifattura del made-in-Italy”.

Il Ministro Amendola, nel suo intervento, ha fatto un focus sulle opportunità UE, con particolare riferimento al dialogo in corso sull’EU Next Generation, il Recovery Fund e la transizione energetica. Temi sui quali le società di ingegneria e consulenza possono dare un importante contributo.

Il Sottosegretario Di Stefano ha posto l’accento sulla dinamicità e strategicità del settore sia per la filiera delle costruzioni sia per altri comparti industriali. Molto positivi i dati di crescita del settore sul mercato estero e la proattività dell’Associazione come cerniera tra privato e pubblico. Molto apprezzato il feedback positivo espresso dalle società di ingegneria sull’operato del Governo sul fronte estero, sia prima, sia durante la pandemia, con il Patto per l’export e tutte le misure del MAECI messe in campo per il sostegno all’internazionalizzazione.

La Vicepresidente di Confindustria Beltrame ha commentato, tra le altre cose, con grande interesse e prospettive il dato sulla presenza delle società di ingegneria in Asia, dove la presenza complessiva dell’industria italiana non è così forte: “E’ una grande occasione per fare sistema visto il ruolo pioneristico delle società di progettazione e consulenza”. Nel suo intervento, il Presidente ICE Ferro ha sottolineato quanto "la collaborazione tra ICE e OICE sia una best practice". Ferro ha poi confermato l’impegno dell'Agenzia ICE a fianco dell'OICE anche nel futuro: “Per l’anno a venire a conferma dei trend per il prossimo triennio - ha aggiunto - l’accento sarà soprattutto su UE e Balcani, Africa, Asia centrale ed ASEAN”.

Il Vicepresidente OICE Carpaneto, ha sottolineato come "le società di ingegneria, architettura e consulenza stiano migliorando le loro prestazioni complessive rispetto alla performance passate e come questa tendenza stia continuando anche oggi, in un momento molto difficile, in uno scenario macroeconomico incerto e in un contesto settoriale in cui è sempre più dirompente l'importanza della trasformazione tecnologica e dell'innovazione”.

Il direttore del Cer Fantacone ha illustrato nel dettaglio i dati di produzione 2019 con specifiche su geografie, settori e clienti. Di grande interesse, anche lo sguardo sulla semestrale 2020 con le analisi sull’impatto del Covid-19 sia sulla produzione sia sui nuovi trend. Le priorità geografiche per i prossimi tre anni rivedono in testa UE e Paesi europei non UE seguiti da un revival del continente africano. Poi Asia centrale, Medio Oriente ed ASEAN.

 

Allerta Covid-19

Inutile nasconderlo. Il Covid-19 è tornato a far paura. Lo testimonia l’esplosione dei numeri relativi ai nuovi contagi. E la nostra conoscenza di questo virus è ancora troppo limitata per sapere con precisione cosa succederà nei prossimi mesi.

Certamente verranno emanate altre misure restrittive, nella speranza di non dover ricorrere a un nuovo lockdown. Uno scenario che tutti vorremmo evitare ma che, ad oggi, non è possibile escludere.

Come comportarsi in un contesto del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza, riorganizzando la nostra vita e le nostre abitudini sociali e lavorative.

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