Spazio Orientamento per l’Architettura: di cosa si tratta?

Professione di Marco Zibetti
Iniziativa portata avanti dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per valorizzare la professione

Entra nel vivo il progetto Spazio Orientamento per l’Architettura del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare la professione di architetto, di potenziare l’incontro tra domanda e offerta di competenze, favorendo il successo formativo e l’accesso al mondo del lavoro. Tutto ciò rivedendo i percorsi formativi universitari in modo che siano realmente aderenti alla realtà professionale (che viene richiesta da un mercato sempre più segnato dai continui cambiamenti) ed ai compiti che gli architetti potranno svolgere nel prossimo futuro anche in una dimensione internazionale.         

“La complessità dei temi connessi alla rigenerazione delle città e dei territori - sottolinea Paolo Malara, Coordinatore del Dipartimento Università, Tirocini, Esami di Stato - richiede non solo competenze tecnologiche sempre più sofisticate, ma nuove capacità di dare risposte creative per il benessere collettivo, rinnovando i valori legati alla qualità degli spazi ed, in generale, alla "bellezza". A questo deve necessariamente accompagnarsi il riconoscimento da parte delle politiche pubbliche del valore dell’architettura e del ruolo indispensabile dell’architetto, che è un ruolo tecnico sì, ma anche un ruolo rilevante dal punto di vista sociale. Né va dimenticato il valore strategico del sistema italiano dell’architettura: esso è, infatti, una risorsa per il Paese e può essere altamente competitivo e attrattivo sul piano internazionale, un asset importante, dunque, del “made in Italy”.

In questo scenario il Consiglio Nazionale degli Architetti si è posto l’obiettivo prioritario di definire un nuovo modello di relazione tra formazione universitaria, ricerca, professione e formazione continua, attivando nuove modalità di collaborazione con il MIUR, le Università ed il sistema rappresentato dai 105 Ordini professionali. L’accesso all’Università, il Tirocinio e l’Esame di Stato vanno sicuramente rivisti ed adeguati in funzioni dei nuovi compiti e delle nuove responsabilità che avranno gli architetti.

Tra le priorità vi è, ad esempio, quella di promuovere e diffondere il tirocinio professionale, attualmente non obbligatorio, prevedendo prove di Esame di Stato semplificate per i laureati che vorranno avviare la propria attività professionale dopo un periodo di pratica, mentre gli Ordini territoriali avranno il compito, tra l’altro, di rilasciare il certificato di tirocinio professionale.

Per quanto riguarda l’accesso all’Università le proposte degli architetti italiani prevedono di:rafforzare le attività di orientamento negli anni precedenti al diploma di maturità, anche con progetti speciali (scuola-lavoro, etc.); rivalutare il nesso tra orientamento e prova di ammissione, studiando meccanismi di anticipazione della prova; valutare contestualmente il percorso formativo pre-universitario, gli esiti del test di ingresso, insieme a un colloquio motivazionale per migliorare il livello della selezione; anticipare il processo di ammissione, fissando la prova sia per i candidati nazionali che internazionali nei mesi invernali.

Nell’ambito del Progetto “Spazio Orientamento per l’Architettura” è stato realizzato il documento“Azioni strategiche per l'architettura”, che propone un nuovo modello di relazione tra formazione universitaria, ricerca, professione e formazione continua. Il documento fornisce una analisi di contesto delle scuole di Architettura pubbliche e dei corsi di studi in Ingegneria/Architettura; contiene schede operative su Alternanza Scuola Lavoro, Comitati di Indirizzo, Esami di Stato, Tirocinio, oltre ai riferimenti normativi ed ai modelli di riferimento.


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