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Split payment: cosa ne pensano le società di progettazione?

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Split payment: cosa ne pensano le società di progettazione?
Si tratta della possibilità per la pubblica amministrazione di versare l’Iva direttamente allo Stato. Leggiamo le parole di Gabriele Scicolone, presidente dell’Oice

Nei giorni scorsi abbiamo riportato la posizione dei costruttori in merito alla possibile richiesta di proroga per un altro triennio dello split payment, cioè la possibilità per la pubblica amministrazione di versare l’Iva direttamente allo Stato. Andiamo ora a sentire la posizione delle organizzazioni di ingegneria e architettura rappresentate dall’Oice.

"Non possiamo credere - afferma il presidente OICE, Gabriele Scicolone - che un Governo, ben consapevole delle conseguenze disastrose derivanti dalla pandemia, possa sconfessare una linea di azione tesa ad immettere liquidità nel settore imprenditoriale con una richiesta inviata alla Commissione europea che va nel senso diametralmente opposto".

"Siamo d'accordissimo con l'ANCE nellostigmatizzare con forza questo atteggiamento, che per il nostro settore ha anche un ulteriore effetto distorsivo, visto che i singoli professionisti sono invece esentati dal 2018 e quindi operano, con lo stesso committente pubblico, in una situazione diversa da quella delle nostre imprese. Non comprendiamo quale possa essere oggi, con la fatturazione elettronica, la ragione di prorogare una misura di per sé temporanea, derogatoria e in scadenza fra 15 giorni, in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo".

Cosa fare per rilanciare gli appalti pubblici?

Forte è quindi la richiesta di un'attenta riconsiderazione della scelta fatta dal Governo, laddove confermata: "Sembra paradossale apprendere questa notizia - conclude il presidente Scicolone -. Viceversa in un ambito come quello pubblico, dove la certezza dei pagamenti è ormai una chimera ed è triste realtà il primato dei massimi ritardi, bisognerebbe fare di tutto per sostenere il nostro settore con un quadro di regole di semplificazione del codice appalti, di snellimento degli iter procedurali e approvativi, con norme che superino il famoso 'blocco della firma' e immettano efficienza nella Pubblica Amministrazione. Invece si pensa a dare l'ennesimo colpo, forse quello finale, alle società che operano nel settore".