Si sono tenuti a Roma, presso il nuovo quartiere fieristico, gli Stati Generali delle Costruzioni. Per la prima volta insieme, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali della filiera delle costruzioni - firmatarie del Protocollo d`intesa sulle misure anticrisi per il settore edile - si sono riunite e hanno chiesto a una sola voce regole certe e, allo stesso tempo, hanno proposto al Governo e alla politica misure per uscire dalla crisi e a sostegno della legalita` e della qualita` del costruire in Italia.
Necessita`, quest`ultima, resa ancora piu` urgente dalla drammatica vicenda del terremoto in Abruzzo, per il quale e` necessaria una ricostruzione rapida e sostenibile, secondo criteri di efficienza, legalita` e qualita`.
Nel corso dei lavori sono intervenuti tutti i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, che hanno illustrato il Manifesto degli Stati Generali e presentato a Governo e opposizione una mozione unitaria.
Sono intervenuti, tra gli altri, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, i leader dell`opposizione on. Antonio Di Pietro (Idv), on. Pierluigi Bersani (Pd), on. Pierferdinando Casini (Udc).
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo hanno aperto i lavori rispettivamente del mattino e del pomeriggio. Ha concluso i lavori l`intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ecco alcune delle dichiarazioni salienti del presidente dell’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Paolo Buzzetti:
''La crisi sta mostrando nel nostro settore effetti devastanti che mettono a rischio la sopravvivenza di moltissime imprese, soprattutto medie e piccole, e di tante donne e uomini che in quelle imprese lavorano'. Ci sono 250.000 persone che corrono il rischio di perdere il lavoro, 250.000 famiglie che rischiano di pagare il prezzo piu' alto di questa crisi''.
''Attuare il piano per l'housing sociale rappresenta una priorita' irrinunciabile per il Paese e l'imperativo deve essere fare presto. Il piano per l'housing sociale fa parte di una serie di impegni presi dall'esecutivo, come il finanziamento delle grandi opere, la riqualificazione delle scuole e il piano di rilancio dell'edilizia, sicuramente importanti anche se ancora sulla carta, annunci di riforme, programmi di la' da venire ma comunque condivisibili''.
”Il provvedimento sull'housing sociale varato la scorsa estate dal governo definiva un modello di intervento fondato sul concorso di risorse pubbliche e private, in modo da attivare, al tempo stesso, un volano in grado di dare una prima risposta al problema della casa e un processo di rinnovamento urbano. Ma oggi siamo di fronte ad uno stallo totale perche' gli atti di legge previsti per il varo del programma non sono stati approvati''.
“Ricostruire l'Abruzzo per ricostruire il Paese è una frase scelta per dare il senso di un'emergenza che non riguarda solo quella terra e che e', al contrario, 'un banco di prova per agire nel resto d'Italia. Una delle immagini piu' dolorose del terremoto d'Abruzzo, che ha fatto il giro del mondo, e' proprio quella della distruzione del Palazzo del Governo dell'Aquila, un edificio strategico riassuntivo del potere pubblico, incapace, pero', di resistere al sisma; quell'insegna distrutta sulla facciata e' diventata l'emblema della fragilita' delle istituzioni''.