Stazioni appaltanti: dall’Anac un prezioso chiarimento

di Marco Zibetti
Il chiarimento sulle stazioni appaltanti arriva a proposito di una gara bandita dal Comune di Oriolo, per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale

L'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha recentemente evidenziato criticità in una gara telematica negoziata per l'affidamento di un appalto misto riguardante lavori, forniture e servizi per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Oriolo. Il progetto, denominato "Dal Kàstron bizantino alla fortezza Normanno-Sveva: Oriolo la vedetta dell'alto Ionio", ha sollevato questioni di legittimità procedurale a causa del coinvolgimento di una stazione appaltante non qualificata.

Stazioni appaltanti: la delibera dell’Anac

Secondo quanto riportato nella delibera n. 6 del 14 gennaio 2025, l'Anac ha rilevato che la procedura di gara, il cui importo superava le soglie di qualificazione, è stata gestita da un ente privo della necessaria abilitazione, in violazione degli articoli 62 e 63 del D.lgs. 36/2023. "La gravità di tale criticità impone una valutazione sull'annullamento in autotutela dell'affidamento", afferma Anac, pur rimettendo la decisione finale alla discrezionalità dell'amministrazione comunale. L'Autorità ha inoltre raccomandato che, per il futuro, vengano rispettate in modo rigoroso le normative in materia.
La gara, dal valore di 684.058 euro, avrebbe dovuto essere gestita da una stazione appaltante qualificata. Il comune di Oriolo ha avviato la procedura con il supporto di Asmel Consortile scarl, all'epoca iscritta nell'elenco delle stazioni appaltanti qualificate come centrale di committenza. Tuttavia, l'istruttoria condotta da Anac ha accertato che la gestione è stata svolta interamente dall'ente locale non qualificato, nonostante alcune ambiguità nella documentazione. Il Comune ha sostenuto che Asmel Consortile forniva solo un supporto tecnico e legale, limitandosi a consulenza e assistenza senza un ruolo attivo nella procedura d'appalto.
Anac ha inoltre evidenziato incongruenze nelle motivazioni fornite dal Comune, che da un lato dichiarava di aver affidato ad Asmel solo compiti di consulenza, dall'altro sosteneva che la centrale di committenza fosse responsabile dell'affidamento in quanto soggetto qualificato. A riprova della gestione autonoma da parte del Comune, l'Autorità ha sottolineato che tutti gli atti fondamentali della gara, inclusa la decisione a contrarre, la lettera di invito, la nomina dell'autorità di gara e l'aggiudicazione definitiva, sono stati adottati dall'ente locale non qualificato.
L'Anac richiama quindi le stazioni appaltanti al rispetto della normativa, sottolineando che la corretta qualificazione degli enti preposti è essenziale per garantire trasparenza e regolarità nelle procedure di affidamento degli appalti pubblici.


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