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Stop del governo alla legge della Lombardia

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Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale sulle ''Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale''

Il Consiglio dei Ministri, al termine di un confronto con il Ministro per i Rapporti con le Regioni,Raffaele Fitto, ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la legge della Regione Lombardia N. 15 del 26/05/08 che per oggetto ''Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale''.

In particolare, il Ministro critica l`auto-assegnazione, da parte della Regione, di poteri su materie di competenza esclusiva statale.
Il testo approvato dal Consiglio Regionale lombardo in materia di «Infrastrutture di interesse strategico» era apparso fin dalla sua approvazione, il 15 maggio, come molto innovativo rispetto alla legislazione in vigore in materia di grandi opere.

La legge, cioè, assegnava unilateralmente alla Regione i poteri sulla gestione dell`istruttoria tecnica dei progetti delle grandi opere ricadenti sul territorio lombardo (ad esempio, Brebemi, Pedemontana, alta velocita` Milano-Verona, metropolitane di Milano), compresa anche la valutazione di impatto ambientale (Via).

La legge stabiliva inoltre termini perentori all`azione dello stesso ministero delle Infrastrutture e del Cipe, decorsi i quali la Regione avrebbe potuto attivare poteri sostitutivi

In mattinata il Governo ha anche reso note le motivazioni dell'impugnazione.

«Nonostante le Regioni abbiano una competenza legislativa concorrente in materia di governo del territorio - si legge in una nota del Dipartimento per i Rapporti con le Regioni -, la materia della disciplina delle infrastrutture rientra nella potestà esclusiva statale per i profili attinenti la tutela dell'ambiente e le attività di progettazione».

In particolare, «i profili di illegittimità riscontrati, riguardano gli articoli 3, 4, 6 10, 11 e 12 della Legge Regionale nei quali si ritiene che la Regione ecceda dalle proprie competenze invadendo la sfera legislativa statale nella parte in cui, da un lato prevede una procedura unilaterale in caso di mancata intesa o di inerzia statale, dall'altra prevede norme procedurali che dovrebbero essere contenute nell'intesa stessa».

Vi é quindi, secondo il Governo, «una chiara violazione del principio di leale collaborazione di cui all'art. 118 della Costituzione».

«Peraltro in proposito la stessa Corte Costituzionale si é più volte pronunciata affermando che nell'applicazione del principio di leale collaborazione, occorre uno sforzo delle parti per dar vita ad una trattativa, quindi un'intesa, e non già ad una sostituzione dell'organo co- decidente, specie in una materia rimessa in larga parte alla competenza legislativa statale concernente opere strategiche di preminente interesse nazionale».

Nei giorni scorsi tecnici del Ministero degli Affari Regionali e della Regione Lombardia, ma anche il Ministro Fitto e il Presidente Formigoni, si sono confrontati e la Regione ha dato la sua piena disponibilita' ''ad apportare - si legge nel comunicato - alla Legge le modifiche necessarie a chiarire gli aspetti piu' controversi e ad eliminare profili di contrasto con norme o principi della legislazione statale.
"Il lavoro che ha permesso di individuare, anche a seguito di un dialogo tra il ministro Fitto e me, alcuni punti sui quali pare opportuna la modifica del nostro testo di legge". Afferma Formigoni , che minimizza, riferendosi agli articoli oggetto di impugnazione ( 3, 4, 6 10, 11 e 12) :

«Si tratta di punti che non intaccano la sostanza innovativa della nostra legge regionale e non ho quindi avuto difficoltà, insieme al nostro assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, a presentare tali modifiche alla Giunta di ieri, che le ha approvate».

«Nella delibera - rassicura Formigoni - abbiamo confermato l'impianto generale della legge, rafforzando ulteriormente il grado di coordinamento e intesa tra Regione e Stato. Abbiamo previsto, ad esempio, che prima dell'eventuale sostituzione della Regione al CIPE , in caso di inerzia che arrechi grave pregiudizio alla Regione , ci sia una valutazione di concerto con lo Stato e si arrivi a un'intesa nella quale definire modalità, tempi e contenuti dell'intervento regionale».
Non ci dovrebbero essere problemi, secondo il governatore: «Sottoporremo le modifiche all'esame del consiglio regionale per quella che credo sarà una rapida approvazione che permetterà l'entrare in vigore della nostra innovativa legge»

Il ministro Fitto a tal proposito al termine del Consiglio dei Ministri ha dichiarato: ''Mi auguro, e sono certo, che, come garantito dal Presidente Formigoni, in breve tempo la Regione Lombardia approvera' un nuovo testo della Legge che recepisca le modifiche necessarie. In quel caso, non appena il Consiglio Regionale avra' riapprovato la Legge ed eliminato ogni profilo di contrasto con la Costituzione e con le leggi statali, provvederemo a revocare l'impugnativa presso la Corte Costituzionale''.