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Superbonus 110%: cosa ne pensano gli ingegneri?

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Superbonus 110%: cosa ne pensano gli ingegneri?
Il presidente del CNI, Armando Zambrano ha esposto il punto di vista degli Ingegneri sul Superbonus del 110%, e non solo, al Ministro Patuanelli

In questi mesi i professionisti tecnici hanno rilevato delle criticità di applicazione della normativa che ha introdotto il Superbonus 110%. A questo proposito il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, Armando Zambrano, ha avuto un colloquio online con il Ministro dello sviluppo economico, senatore ed ingegnere, Stefano Patuanelli. Vediamo cos’è emerso.

Zambrano, innanzitutto, ha ringraziato Patuanelli per l’attività tenace e continua svolta a favore di tale provvedimento. È stata condivisa l’urgenza di prorogare gli incentivi almeno fino al 2023, allo scopo di concedere il tempo minimo necessario per progettare ed eseguire le opere ed avvalersi, dunque, dei relativi benefici fiscali.

Nel sottolineare gli aspetti di rilievo per la salvaguardia della salute e sicurezza delle persone, il Ministro ha ascoltato con interesse la proposta di rendere trainanti gli interventi previsti dal sismabonus, per tutti gli interventi assicurati dagli altri incentivi (ecobonus, ecc.) per avviare quel Piano nazionale di prevenzione sismica che garantisca soprattutto la sicurezza dei cittadini e degli edifici e che consentirà, nel medio periodo, grandi risparmi per il Paese, che in media spende oltre 4 miliardi di euro l’anno per riparare i danni da terremoti. Per questo occorre incentivare gli interventi di monitoraggio delle costruzioni, ma anche la diagnostica sismica finalizzata a verificare la sicurezza di ogni edificio, sulla base di una certificazione basata sui criteri di classificazione sismica.

Altri spunti dall’incontro tra Zambrano e Patuanelli

E’ stata evidenziata, inoltre, la necessità di una forma di “testo unico” degli incentivi nel campo dell’edilizia, fondamentali per la ripresa dell’economia del Paese, onde raccogliere e rendere organiche tutte le norme e consentirne una più semplice e rapida applicazione.

Altro aspetto fondamentale, tra quelli inseriti in un documento che raccoglie le varie proposte di modifica normativa, è di affidare ad un unico soggetto (che potrebbe essere la Commissione di recente istituita presso il Mit con la presenza anche degli operatori del settore) per centralizzare le risposte ai tanti dubbi interpretativi, sottoposti dalle istituzioni.

Il Presidente Zambrano ha inoltre esposto al Ministro le proposte per il potenziamento delle attività dell’UNI, Ente italiano di normazione, auspicando un rinnovato impegno del Mise finalizzato a ritrovare nella “normazione tecnica” quello strumento determinante per accompagnare il rilancio del sistema Paese. A questo proposito, è stato chiesto di assicurare il contributo annuale previsto dalle norme vigenti a tale organo.

Ulteriori approfondimenti, infine, sono stati svolti circa il ruolo degli ingegneri nelle imprese private e nel Sistema Sanitario Nazionale con particolare attenzione ai nuovi compiti affidati agli ingegneri biomedici.

Il colloquio si è concluso con l’apprezzamento del Ministro alla disponibilità dichiarata da parte del Consiglio Nazionale Ingegneri a collaborare attivamente, con proposte ed attività, a tavoli di lavoro presso il Mise e riguardanti gli argomenti di diretto interesse per la categoria ed in generale per il Paese.