La filiera dell’edilizia ha fatto sentire la propria voce alle forze politiche nel corso di un incontro dedicato al Superbonus del 110%. Oggi, in particolare, vi proponiamo l’intervento di Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche (RPT).
“Il Superbonus 110% ha messo a nudo i problemi del Paese, su tutti la burocrazia. Sarebbe paradossale non avere il tempo sufficiente per realizzarlo. L'estensione al 2023 è indispensabile, deve diventare un intervento strutturale fino a quando le nostre abitazioni non saranno sicure”, ha dichiarato Zambrano.
"Questo è un buon provvedimento - ha proseguito - che però rischia di non dispiegare completamente i suoi effetti a causa della burocrazia, dei tanti condoni non definiti e dell'eccessiva documentazione richiesta. Queste difficoltà vanno superate: servono procedure semplici e tempi certi". A proposito delle risorse da investire sul provvedimento, Zambrano ha risposto così: "Per capire quanto è importante il Superbonus 110% basti pensare a quanti risparmi si possono realizzare riducendo il rischio sismico delle nostre abitazioni. Oggi spendiamo in media 5 miliardi all'anno per le varie ricostruzioni”.
Le risposte delle forse politiche
Tra i numerosi politici presenti all’incontro si è registrata l’unanimità di consensi nei confronti del provvedimento. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha detto che "la misura del Superbonus 110% ora viene studiata anche da altri paesi europei. Il M5S si farà garante della sua estensione fino al 2023. No a battute di arresto". Per Alberto Bagnai (Lega) "la complicazione delle procedure del Superbonus 110% è uno strumento inconsapevole di austerità".
Enrico Letta (Segretario PD) ha dichiarato: "Quella del Superbonus 110% è una questione di buon senso e di amore per il Paese. Riconfermo di fronte a tutti gli operatori della filiera dell'edilizia l'impegno a finanziare e confermare il provvedimento fino al 2023". Per Pierluigi Bersani (Articolo 1) "il Superbonus 110% può surrogare quello che è mancato in questi anni: un grande piano di piccole opere che crei anche un effetto-lavoro a livello molecolare". Davide Faraone (Italia Viva) ha spostato l’attenzione sul tema della semplificazione: "E’ la questione centrale del Superbonus 110%. O noi contestualmente alla proroga al 2023 riusciamo ad attivare una sburocratizzazione oppure il provvedimento è destinato a fallire".
Antonio Tajani (Forza Italia) punta su questo provvedimento per il rilancio dell’economia del Paese: "Noi vogliamo che il Superbonus sia utilizzato dal maggior numero degli italiani, soprattutto dai condomini". Per Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) "dobbiamo avere il coraggio di superare i piccoli abusi, altrimenti il provvedimento si blocca".
Infine, Riccardo Fraccaro (M5S), referente del suo partito per il provvedimento, ha tenuto a sottolineare che, al netto delle difficoltà registrate, questo sta già funzionando: "Il Superbonus 110% sconta i deficit strutturali del Paese: burocrazia, difficoltà nel credito e così via. Ma resta il fatto che al momento risultano 1,6 miliardi di euro di lavori certificati e 15mila cantieri aperti. Difficile dire che non stia funzionando".