Il Superbonus ha dato una spinta enorme al settore edile, ma il percorso di questa maxi detrazione è sempre stato accidentato. Uno dei grandi problemi ancora irrisolti è la questione del blocco dei crediti. Ne ha parlato l’OICE, associazione delle società di ingegneria e architettura.
Per il Presidente dell’Associazione Giorgio Lupoi, “nella situazione attuale, a causa dello stop alla circolazione dei crediti, il Superbonus è ormai diventato un boomerang, in particolare per i proprietari di case, mondo professionale e piccole imprese del centro Italia, sud e isole, con cassetti fiscali pieni e crediti bloccati, contratti insostenibili, cantieri sospesi e imprese costrette a licenziare. Si affronti questo enorme problema prima di guardare ai potenziali effetti della nuova normativa europea sulla classe energetica degli edifici”.
“La situazione è già drammatica”
Per Fabio Tonelli, Coordinatore del GdL Superbonus dell’Associazione, “la situazione già oggi è drammatica, perché i proprietari di edifici che hanno iniziato gli interventi rischiano di non vederli realizzati o completati, e i professionisti non vedranno un euro dei propri compensi, con una perdita che, solamente per gli interventi ancora da iniziare, supera i 2 miliardi di euro. Lo stato di crisi, per moltissime piccole imprese è già un dato di fatto. Le aree del Centro e Sud Italia hanno risposto al Superbonus al pari delle aree economicamente più sviluppate, tanto che a fine 2022, la regione con il maggior consumo pro capite di fondi è l’Abruzzo, con 1.673,61 €/Abit.; purtroppo gli stessi territori stanno ora riportando un più che sensibile ritardo nell'avanzamento dei cantieri (lo scarto tra Nord est e Sud è di circa il 10%), indotto anche dall’ormai atavica maggiore complessità dei rapporti con il sistema bancario, che induce un’ulteriore maggior rischio di gravi difficoltà economiche. Chiediamo quindi un intervento urgentissimo dello Stato, e nel mentre, che regioni e società partecipate pubbliche seguano la strada già lodevolmente tracciata dalla Regione Sardegna, per promuovere una rapida circolazione dei crediti maturati e per gli interventi “salvati” dal DL aiuti quater (con CilaS ottenuta entro 31/12/2022), affinché siano realizzati senza ulteriori danni per gli attori della filiera e dei proprietari”.
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