Superbonus: ora ne beneficia solo l’abitazione principale?

Ristrutturazioni di Marco Zibetti
Un contribuente chiede all’Agenzia delle Entrate se il nuovo Superbonus al 90% incentivi solo i lavori eseguiti sull’abitazione principale. Ecco la risposta

Com’è cambiato il Superbonus nel 2023? Ci aiuta a fare chiarezza l’Agenzia delle Entrate, rispondendo alla domanda di un contribuente che si concentra in particolare sul requisito dell’abitazione principale. Leggiamo innanzitutto il quesito.

“È vero che la detrazione del 90% prevista per gli interventi edilizi che danno diritto al Superbonus, realizzati nel 2023 su una unità immobiliare indipendente, non può più essere richiesta se l’immobile non è abitazione principale?”.

La risposta di Paolo Calderone

Si conferma che per gli interventi realizzati su edifici unifamiliari o su unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono state introdotte numerose novità rispetto alla precedente disciplina del Superbonus.

In particolare, per i lavori avviati a partire dal 1° gennaio 2023 dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa, arti e professioni la detrazione spetta nella misura del 90% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a condizione che:

- il contribuente sia titolare di diritto di proprietà (compresa la nuda proprietà) o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto, uso, abitazione);

- la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;

- il contribuente che sostiene la spesa abbia un reddito di riferimento (determinato secondo quanto prevede il comma 8-bis.1 dell’articolo 119 del Dl n. 34/2020) non superiore a 15.000 euro.

Riguardo al requisito della destinazione dell’unità immobiliare ad abitazione principale, bisogna far riferimento alla definizione del Tuir (articolo 10, comma 3-bis), secondo cui “per abitazione principale si intende quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente. Non si tiene conto della variazione della dimora abituale se dipendente da ricovero permanente in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che l’unità immobiliare non risulti locata”.

Pertanto, si può richiedere la detrazione anche quando gli interventi sono effettuati sull’unità immobiliare adibita a dimora abituale di un familiare del contribuente (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado).

Infine, con la circolare n. 13/2023, l’Agenzia ha precisato che se l’unità immobiliare non risulta adibita ad abitazione principale all’inizio dei lavori, il Superbonus spetta purché lo stesso immobile sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.


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