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Superbonus: partono i controlli sulle variazioni catastali

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Superbonus: partono i controlli sulle variazioni catastali
Il Fisco ha dato il via ai controlli sulle variazioni catastali post Superbonus. Le lettere di compliance forniscono l’occasione per mettersi in regola

Hai usufruito del Superbonus per ristrutturare casa? Attenzione: potresti ricevere una lettera di compliance dall’Agenzia delle Entrate. La nuova stretta sui controlli riguarda l’aggiornamento catastale degli immobili oggetto di interventi agevolati. Se non hai provveduto a regolarizzare la tua posizione, è il momento di farlo per evitare sanzioni salate. Scopri tutto quello che devi sapere per metterti in regola ed evitare brutte sorprese.

Cosa prevede la normativa

Con il Provvedimento n. 38133/2025, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito modalità e contenuti delle comunicazioni inviate ai contribuenti che hanno beneficiato del Superbonus senza aggiornare, laddove necessario, la situazione catastale. Questa iniziativa, prevista dalla Legge di Bilancio 2024, punta a verificare che, al termine dei lavori, sia stata presentata la dichiarazione di variazione catastale.
La Manovra 2024 ha affidato all’Agenzia il compito di monitorare gli immobili oggetto di interventi agevolati, assicurandosi che gli intestatari abbiano correttamente aggiornato la loro posizione. La lettera di compliance è un’occasione per i contribuenti di regolarizzare eventuali omissioni o di dimostrare di non essere soggetti all’obbligo di aggiornamento.

Come rispondere alla lettera di compliance

Chi riceve la comunicazione via PEC o raccomandata troverà indicati il codice fiscale, i dati anagrafici, l’identificativo catastale dell’immobile e l’invito a fornire chiarimenti o documentazione. La risposta può essere inviata tramite il servizio online “Consegna documenti e istanze” sul sito dell’Agenzia delle Entrate. È fondamentale verificare l’esattezza dei dati e, se necessario, fornire elementi utili a giustificare eventuali anomalie.

Sanzioni e conseguenze

Se il contribuente non provvede alla regolarizzazione, rischia sanzioni amministrative che variano da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 8.264 euro, come stabilito dal Regio decreto-legge 652/1939. Tuttavia, chi corregge spontaneamente la propria posizione può beneficiare del ravvedimento operoso, ottenendo una riduzione delle sanzioni.
Va chiarito che la Legge di Bilancio 2024 non introduce nuovi obblighi: l’aggiornamento catastale è richiesto solo in caso di variazioni che incidano sulla destinazione d’uso, la categoria o la redditività dell’immobile. Secondo la Determinazione del 16 febbraio 2005 dell’Agenzia del Territorio, la rideterminazione della rendita catastale è necessaria solo se l’incremento del valore di mercato e della redditività dell’immobile supera il 15%.