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TANEXPLORA: Evoluzioni Contemporanee Nell’architettura Cimiteriale

Professione di
Il presente e il futuro dell’architettura cimiteriale, alla luce


Se ne parla venerdì 23 e sabato 24 marzo, nella Sala del Capitano di Palazzo Re Enzo a Bologna, al simposio interdisciplinare “Evoluzioni Contemporanee nell’Architettura Cimiteriale” in occasione di TANEXPLORA, un format che avrà luogo dal 23 al 25 marzo 2012 e che è collegato a Tanexpo (Esposizione Internazionale di Arte Funeraria e Cimiteriale).

TANEXPLORA è un evento unico nel suo genere che, per la prima volta in Italia, darà ai cittadini la possibilità di approfondire il tema del lutto attraverso sguardi differenti che spaziano dagli aspetti psicologici, sociologici e artistici a quelli giuridici e legislativi, tra informazione, convegni, momenti di discussione e iniziative artistiche.

L’incontro “Evoluzioni Contemporanee nell’Architettura Cimiteriale”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale dell’Università di Bologna e con la supervisione del Prof. Giorgio Praderio e dell’ing. Luigi Bartolomei, si svolge sotto il patrocinio della Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell'Università di Bologna,  dell'ASCE - Association of Significant Cemeteries of Europe, del Comune e della Provincia di Bologna, degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Bologna, dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma, del Centro Studi Cherubino Ghirardacci.

Il programma di venerdì 23 marzo prevede la presenza di professori autorevoli e progettisti del settore tra i quali il Prof. Paolo Zermani, il Prof. Giovanni Leoni e l'Arch. Camillo Botticini. L'intento delle giornate è quello di evidenziare lo stato dell’arte relativo alle ricerche e ai progetti sugli spazi per la ritualità funebre nelle città contemporanee, con particolare attenzione all’area europea e italiana e con riferimento agli effetti più recenti indotti sugli spazi, sulle abitudini e sulla pratica rituale dai nuovi orientamenti della città multiculturale e post-secolare. Le due sessioni della giornata saranno presiedute dagli architetti Tino Grisi e Luca Boccacci.
Il Comitato Scientifico del convegno è composto da: Prof. Giorgio Praderio, Prof. Giovanni Leoni, Prof. Paolo Zermani, Arch. Massimiliano Casavecchia, Dott. Mauro Felicori.
 

Sabato 24 marzo la sessione “Ricerche e progetti sugli spazi per la ritualità funebre” raccoglie i contributi di università e centri di ricerca italiani che hanno risposto all’invito di presentare le proprie ricerche in occasione di Tanexplora. I contributi presentati, selezionati da revisori di fama nazionale, affronteranno una pluralità di temi, all’intersezione tra forma del rito e forma della memoria, tenendo conto dell’attuale contesto post secolare e sempre più multiculturale. Le relazioni toccheranno la forma del lutto nel dualismo tra città e campagne; il ruolo dell’arte e il valore simbolico dei materiali e degli oggetti; la forma dello spazio cimiteriale tra tradizione e innovazione; crematori, nuove camere del commiato e “giardini delle rimembranze”.

Evoluzioni Contemporanee nell’Architettura Cimiteriale:

I curatori del simposio, Praderio e Bartolomei, spiegano come oggi ci si trovi di fronte ad una radicale mutazione della compagine sociale, avvenuta in Italia con una rapidità e un'accelerazione sconosciuta ad altri Paesi Europei.
Per Praderio e Bartolomei le modifiche della società e della città contemporanea vengono assorbite dall'architettura dei cimiteri e della memoria, pretendendo nuove interpretazioni che non si possono configurare secondo risposte estemporanee, casuali, o secondo una importazione acritica di modelli esteri. “Le recenti mutazioni dell'ordinamento cimiteriale aprono ad opportunità progettuali, nuove, che devono evolversi congiuntamente alla ricerca sul tema delicatissimo ma fondante dello spazio sacro nel nostro tempo: in tutte le sue declinazioni esso pretende risposte architettoniche che vadano alla radice dei presupposti esistenziali e dei fondamenti antropologici che regolano il fenomeno dell’abitare”.
Sono ormai anni che si persegue con il nostro gruppo di ricerca una indagine autentica sullo spazio sacro, per riportare al centro dell’architettura il carattere integrale della dimensione umana, origine e sorgente di ogni forma dell’abitare” chiarisce il Prof. Giorgio Praderio. “Nell’intersezione tra usi e corrispondenti forme vi è sempre un uomo che si interroga sull’utilità e sulla ragione delle cose, in modo radicale, esistenziale, ineluttabilemente religioso anche quando aconfessionale. Ora, poiché l’abitare è forma dell’esistere, è inevitabile che proprio l’architettura assuma nel suo comporsi tutti gli interrogativi che l’uomo si pone rispetto all’esserci, e poi, infine, rispetto al proprio morire”.

In questa filiera di riflessioni le camere del commiato “si presentano come spazi estremi e fondamentali della ricerca architettonica. Qui l’architettura è chiamata a dare una forma ad un luogo in cui si annodano momenti fondamentali delle relazioni dell’uomo con l’uomo e di ciascun uomo con se stesso e con il proprio esito ultimo: esse sono tra i luoghi di più radicale emersione dell’ineliminabile dimensione umana di interrogativo esistenziale”, afferma Praderio. “Siamo convinti che la riabilitazione della morte, sia come tema fisico (di emersioni architettoniche nella città dei vivi), sia come tema di dibattito, come nella presente conferenza, sia un motivo fondamentale per migliorare la qualità della esistenza dei vivi, ed anche, come dimostrerà durante il convegno l’ing. Bartolomei, la qualità dell’ appartenenza civica”.