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Transizione 5.0: quale ruolo per i professionisti tecnici?

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Transizione 5.0: quale ruolo per i professionisti tecnici?
L’esclusione dei professionisti tecnici dalle figure che potranno svolgere le attività di certificazione dei requisiti di transizione 5.0 fa molto discutere

Il Decreto MiMiT Transizione 5.0 non piace ai professionisti tecnici, in quanto non riconosce a queste figure un ruolo adeguato. È questa, in sintesi, la posizione del CNGeGl. Approfondiamo la questione.

L’elenco dei soggetti attualmente previsto dal provvedimento comprende unicamente Esperti in gestione dell’energia (Ege) insieme alle Energy Saving Company (Esco).

“Nell’ambito dell’autonomia del Governo - dichiara Maurizio Savoncelli, presidente del CNGeGL - è comprensibile una scelta inclusiva orientata all’ampliamento dei soggetti preposti allo svolgimento di un’attività, ma senza l’esclusione di chi, in base alla normativa vigente, svolge da decenni tale compito: gli iscritti agli albi nazionali dei professionisti tecnici. Parliamo di figure esperte che svolgono un ruolo chiave in tale comparto e sono annualmente tenute all’obbligo della propria formazione, al rispetto di un ordinamento professionale e di un codice deontologico; sono professionisti che posseggono le conoscenze e le relative competenze per l’esercizio delle attività previste. In poche parole, un sapere di cui beneficerebbero principalmente la collettività e il mercato”.

Il comma 11 dell’articolo 38 del decreto 19/2024 recita che le aziende, per godere del credito di imposta (relativamente agli investimenti finalizzati al contenimento dei consumi energetici), dovranno presentare apposite certificazioni rilasciate secondo criteri e modalità individuate dal testo di legge del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra i soggetti abilitati, si legge che “sono compresi gli Esperti in gestione dell’energia (Ege) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339, insieme alle Energy Saving Company (Esco) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352”.

La reazione della RPT

Immediato e dilagante è stato il malumore da parte delle categorie tecniche, conseguentemente alla lettura della normativa, che non inseriva i professionisti tecnici fra le figure che potranno svolgere le attività di certificazione dei requisiti di transizione 5.0 (diagnosi energetica) previste nel quadro del PNRR. Più di un esponente della Rete Professioni Tecniche ha inoltre espresso le proprie contrarietà, che si sono ulteriormente acuite quando è stato bocciato un emendamento presentato dal deputato Andrea De Bertoldi per mettere nero su bianco l’esclusione.

È stato quindi approvato l’ordine del giorno presentato dai deputati Andrea De Bertoldi, Mariangela Matera e Guerino Testa, in cui si chiede all’Esecutivo di valutare l’opportunità di inserire, in sede di attuazione delle norme, i tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti iscritti a Ordini e Collegi. Il decreto 19/2024 resta al vaglio della Camera dei Deputati e, per ora, il Governo ha posto la fiducia sul testo.

 

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