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Transizione ecologica: Free va contro il Ministro

Sostenibilità di
Transizione ecologica: Free va contro il Ministro
Il Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica critica aspramente le parole del Ministero della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani

Il Governo Draghi ha voluto imprimere una svolta alla transizione ecologica. O perlomeno queste erano le intenzioni, con l’istituzione di un apposito ministero in sostituzione di quello dell’ambiente. Ma c’è chi non è soddisfatto del suo operato.

“Ancora una volta nessuna delle risposte attese dal suo Ministero che fino a prova contraria si chiama ancora Transizione Ecologica - afferma Livio de Santoli, Presidente del Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), commentando l'intervento di Roberto Cingolani durante la presentazione del ‘Manifesto su Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile’, che si è tenuta a Roma -. Ci attendevamo risposte sull’urgenza di avere finalmente i provvedimenti necessari e richiesti dall’Europa su aste, DM controlli, varianti sostanziali, la definizione Commissione VIA, il superamento dei contrasti con il Ministero della Cultura ed invece nel suo intervento Cingolani non ha fatto altro che supportare la necessità di una transizione lunga e ‘gassosa’”.

“Non sono menzionate le rinnovabiliche pure il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha citato nel dettaglio - prosegue Livio de Santoli - e smentisce Draghi sull'urgenza della transizione energetica. Parla, inoltre, di catastrofe collegata all'accelerazione della decarbonizzazione, mentre dal suo Ministero tutto tace sui tanti ritardi dei decreti che permetterebbero lo sblocco delle rinnovabili, su un chiaro programma di efficienza energetica e su una decisa spinta alla mobilità elettrica e sostenibile. Il Ministro continua a essere molto timido sull’elettrificazione, cerchiobottista sulle fonti, impegnato su una decarbonizzazione indiretta attraverso l'economia circolare ed una decarbonizzazione passiva attraverso la cattura della CO2, che secondo il Ministro è da fare nel modo più efficiente ossia utilizzando la natura. Tradotto: invece di presentare in quel contesto studi sugli impatti sociali e finalmente un chiaro confronto sull’intensità di lavoro dell’oil&gas con quello delle rinnovabili, tutto a favore di queste ultime, ancora una volta assistiamo ad una visione confusa che non risolve la questione dei + 9 GW per anno”.

Tra Draghi e Cingolani una “distanza siderale”

“Infine, registriamo - conclude Livio de Santoli - la distanza siderale del discorso di Cingolani dal pensiero del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che nella stessa assise ha detto: ‘La lotta al cambiamento climatico è, insieme al contrasto alla pandemia, la sfida più importante dei nostri tempi. Lo è per chi governa, lo è per chi lavora e lo è per chi fa impresa. La transizione ecologica richiederà trasformazioni radicali, nelle tecnologie, nei processi produttivi, nelle abitudini di consumo. […]. Ampliamo la nostra capacità di produzione di energia rinnovabile, dall’agro-voltaico al biometano’. A questo punto, come Coordinamento FREE, chiediamo un incontro urgente con il Governo per illustrare le nostre posizioni, che sono scritte nero su bianco nei nostri sette position paper che abbiamo presentato un mese fa, ma che con ogni probabilità al Ministero di Cingolani nessuno ha letto”.