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Transizione ecologica: qual è la strategia per realizzarla?

Ecologia e tutela ambientale di
Transizione ecologica: qual è la strategia per realizzarla?
Nel corso del suo intervento al Consiglio dell’OCSE, Giovannini ha illustrato la nuova visione del suo ministero per attuare la transizione ecologica

La transizione ecologica è un processo chiave nella tutela del nostro Pianeta. L’Italia sembra decisa a svoltare su questo tema. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha svelato la strategia italiana a Parigi al Consiglio dell’OCSE, durante la sessione dedicata al tema “The People Centred Green Transition”.

In sintesi, si tratta di investire in infrastrutture e mobilità sostenibile per accelerare il percorso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, anche grazie alle opportunità derivanti dalle ingenti risorse delPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e da altri fondi nazionali ed europei, che consentiranno interventi senza precedenti per migliorare la qualità della vita delle persone, la competitività delle imprese nel rispetto dell’ambiente.

Nel corso del suo intervento, il Ministro ha illustrato la nuova visione del Mims, in linea con gli impegni che l’Italia ha assunto a livello internazionale ed europeo sulla giusta transizione ecologica e digitale e sull’urgente necessità di ridurre le disuguaglianze, anche territoriali. Una strategia che mira a creare migliori connessioni ferroviarie e stradali tra i territori, riducendo il gap infrastrutturale tra il Nord e il Sud del Paese e con le aree interne, riqualificare l’edilizia pubblica, rinnovare i sistemi di mobilità urbana in senso ecologico, con l’acquisto di mezzi non inquinanti,migliorare le connessioni ferroviarie con porti e aeroporti, accelerare e incentivare la decarbonizzazione dei trasporti.

Le parole del Ministro Giovannini

“La crisi pandemica e la drammatica guerra in Ucraina causano forti incertezze, umanitarie, sociali ed economiche, che devono portarci a cambiare paradigma e accelerare verso lo sviluppo sostenibile - ha dichiarato il Ministro -. L’Unione europea indica la strada e mai come ora è importante perseguire i programmi di decarbonizzazione, puntando a una maggiore diversificazione energetica e a una rapida transizione orientata alle fonti rinnovabili. La grande disponibilità di risorse di cui disporremo nei prossimi dieci anni, che per il Mims ammontano a circa 104 miliardi di euro - precisa il Ministro - ci impongono di programmare gli investimenti seguendo una logica sinergica e integrata, valutando con attenzione l’impatto degli interventi sulle persone e sui territori. La transizione verde è un’opportunità per ripensare il modo di realizzare le infrastrutture e di progettare sistemi di mobilità sostenibili”, ha aggiunto Ministro Giovannini riferendosi alle novità introdotte con la revisione dei processi per la progettazione e costruzione delle opere pubbliche in modo sostenibile, ascoltando le necessità delle comunità, coinvolgendo nelle scelte la società civile e offrendo al settore privato nuove opportunità di business.

“Grazie alle riforme di quest’ultimo anno, compresa quella derivante dalla Direttiva del Presidente Draghi sul funzionamento del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, che deve valutare gli investimenti pubblici secondo criteri in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030, non saranno più finanziate opere non sostenibili - ha concluso il Ministro -. Nel corso del 2021 il Ministero ha sviluppato criteri per orientare gli investimenti verso interventi infrastrutturali e di mobilità basate sulle nuove regole. La strada è ancora lunga, ma indietro non si torna: la qualità della vita delle persone, il benessere sociale e la qualità dell’ambiente sono al centro delle nostre politiche e lo sviluppo sostenibile è l’unico modello perseguibile”.