Trento: cambiano le regole per i contributi prima casa

Edilizia di Marco Zibetti
L'essere proprietario di quote di immobili ad uso abitativo non impedisce l’accesso al contributo; è possibile cumulare questo contributo con le agevolazioni fiscali

Vista anche l'imminente entrata in vigore delle norme contenute nella legge di assestamento e considerato anche un Ordine del Giorno del Consiglio provinciale, la Giunta della Provincia di Trento, su proposta dell’assessore all’urbanistica Carlo Daldoss, ha deciso di modificare alcune disposizioni contenute nei criteri per la concessione del contributo per l’acquisto della prima casa di abitazione e l’attivazione della previdenza integrativa.

“La misura, che abbiamo varato lo scorso mese di marzo - sottolinea l’assessore Daldoss - ha prodotto l’interesse dei cittadini. Con questo provvedimento abbiamo voluto specificare e chiarire il contenuto dei criteri per la concessione del contributo, prevedendo anche alcune novità relative alle date di acquisto dell'immobile, ora anticipata al primo gennaio del 2018, e di presentazione della domanda di contributo, che adesso è possibile fare fino al 31 dicembre 2018. E' inoltre sceso a 75.000 euro il prezzo minimo che l'immobile deve avere. Tutto questo anche per incentivare ulteriormente l’adesione a questa opportunità”.

Con il provvedimento adottato, inoltre, l'essere proprietario di quote di immobili ad uso abitativo non impedisce l’accesso al contributo; è possibile cumulare questo contributo con le agevolazioni fiscali, nel caso se ne abbia diritto in base alla normativa statale.

Con questa iniziativa la Provincia Autonoma di Trento sostiene l’acquisto della prima casa incentivando l’attivazione contestuale di una pensione complementare. La misura interessa le persone fisiche residenti in Trentino, di età non superiore ai 55 anni, che hanno acquistato la prima casa di abitazione dal primo gennaio 2018 ad un prezzo di almeno 75 mila euro. Al fine di accedere a questo strumento si deve avere una posizione pensionistica attiva presso un fondo pensione complementare convenzionato con Pensplan per questa iniziativa. I beneficiari devono versare nei dieci anni successivi a quello di concessione del contributo un importo minimo di 300 euro annui in favore della propria previdenza complementare. Il contributo ammonta a 15 mila euro complessivi, dei quali una quota pari a 2.500 euro viene versata sulla posizione pensionistica. Le domande vengono esaminate in ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Servizio autonomie Locali (Ufficio politiche della casa), al numero di telefono 0461.492713 oppure agli uffici provinciali periferici.


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