C’è un comma del Decreto crescita che preoccupa sempre più le piccole imprese. Si tratta del comma 3 ter dell’articolo 10 che prevede il cosiddetto 'sconto in fattura' per gli interventi beneficiari di detrazione fiscale. Ma perché questo provvedimento è così deleterio? Vediamo cosa ne pensa Italia Solare.
L’Associazione degli operatori del settore fotovoltaico ha inviato una lettera all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom), e per conoscenza all’Agenzia delle Entrate, per chiedere che vengano valutati ed eliminati gli elementi distorsivi di mercato contenuti nel Decreto Crescita.
Il provvedimento, infatti, riguarda anche gli interventi di vendita e installazione di impianti fotovoltaici residenziali, prevedendo la possibilità della cessione ai fornitori del credito IRPEF per il bonus fiscale da parte dei clienti. In questo modo i fornitori, a seguito di acquisizione del credito di imposta, potranno portare in compensazione il credito acquisito con le proprie imposte in 10 quote annuali o ricederlo ai fornitori indiretti.
Cosa chiedono gli operatori del settore fotovoltaico?
Italia Solare sollecita Agcom affinché evidenzi al Governo e al Parlamento gli effetti distorsivi di questo provvedimento, poiché il meccanismo avvantaggia i grandi operatori a discapito dei piccoli e medi, che operano solamente nel settore del fotovoltaico e che non hanno capienza per la compensazione.
La capienza, infatti, vi può essere solo per quelle imprese che traggono la maggior parte dei loro proventi da attività diverse dalla vendita di impianti fotovoltaici. “La norma - scrive l’associazione - introduce dunque un elemento fortemente distorsivo della concorrenza, in quanto garantisce ‘incentivi’ e opportunità di mercato di fatto fruibili solo da operatori di grandi dimensioni e non focalizzati sul business fotovoltaico, penalizzando diversamente tutti gli altri operatori e la quasi totalità dell’attuale filiera di vendita degli impianti fotovoltaici residenziali”.
Il Provvedimento Attuativo del comma 3 ter dell’articolo 10 (prot. n. 660057/2019 del 31 luglio 2019) dell’Agenzia delle Entrate, ricorda l’associazione, ha rimosso per i soggetti cessionari del credito derivante dalle detrazioni fiscali i limiti quantitativi alla compensazione dei crediti fiscali, previsti dalle leggi vigenti. Tale provvedimento ha così permesso ai grandi gruppi industriali del settore energia di fare un uso illimitato del beneficio, possibilità evidentemente preclusa alle piccole e medie imprese.
Italia Solare chiede quindi ad Agcom di verificare se l’interpretazione corretta dell’Articolo 10 comma 3 ter del DL Crescita comporta il mantenimento dei limiti esistenti alla compensazione dei crediti fiscali, ivi incluso il limite annuale di 700mila euro all’importo delle imposte, tasse e contributi compensabili, considerato anche l’impatto sulla concorrenza e segnalarlo all’Agenzia delle Entrate.
Infine l’associazione, nella sua lettera, chiede che vengano valutate azioni per evitare che società direttamente e indirettamente partecipate dal Ministero per l’Economia e le Finanze si trovino in situazioni di vantaggio competitivo rispetto agli altri operatori.