La fatturazione elettronica ha segnato una piccola rivoluzione per imprenditori e lavoratori autonomi. Ma a sei mesi dall’esordio, come sta andando? Quali sono i numeri di questa novità? Risponde l’Agenzia delle Entrate.
È stato superato il miliardo di file trasmessi, tramite il Sistema di interscambio dell’Agenzia, da parte di 3,3 milioni di operatori in tutta Italia. È stato gestito elettronicamente un volume di transazioni con un valore di 1.689 miliardi di euro, tra imponibile e imposta.
Sul fronte dei servizi creati dall’Agenzia per agevolare gli operatori, nei primi sei mesi, sono state rilasciate circa 8 milioni di deleghe per i servizi del sistema Fatture e corrispettivi, di cui 2,5 milioni tramite gli uffici delle Entrate e 5,5 milioni attraverso le altre modalità (modalità massiva, diretta e puntuale). Sfiorano quota 3,8 milioni, infine, le richieste di generazione del Qr code da mostrare al fornitore tramite smartphone, tablet o su carta, per consentirgli di acquisire in automatico i dati del cliente.
Le e-fatture per attività
Dagli ultimi dati emerge che il settore più interessato dalla trasmissione delle fatture elettroniche è quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio-riparazione di autoveicoli e motocicli, che fa registrare 265.596.119 invii da parte di 714.580 operatori. Segue il settore della fornitura di energia elettrica e gas, con 183.294.866 invii, quello dei servizi di informazione e comunicazione, con 161.857.886 invii, e le attività manifatturiere, che fanno registrare circa 99milioni di e-fatture trasmesse. Con riguardo invece alla platea degli operatori coinvolti, tra i più attivi, dopo concessionarie e autofficine, troviamo liberi professionisti (484.207) e costruttori (386.739).
La classifica per città
È Milano a guidare la classifica delle città per numero di fatture trasmesse, con oltre 257 milioni di invii (al 2 luglio) da quasi 215mila operatori, seguita da Roma, circa 196 milioni di invii da parte di circa 221mila cedenti, e Torino, con 36 milioni di file inviati. Bene anche Bologna (circa 24 milioni), Napoli (20 milioni) e Verona (oltre 16 milioni di e-fatture).