Un miliardo di euro. È uno stanziamento enorme quello annunciato dalla Ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, per la rinascita delle città e per la qualità dell’abitare. Non si tratta di un’azione univoca, ma di più iniziative che vanno in diverse direzioni. Andiamo a scoprirle nel dettaglio.
Il piano del Governo per la casa, e non solo, prende il nome di “Rinascita urbana”. È un programma pluriennale innovativo per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e per la rigenerazione urbana. Un programma per far rinascere interi quartieri nelle città medie e grandi.
Il piano con tutte le misure vale, come detto, un miliardo di euro. Prevede inoltre il cofinanziamento delle Regioni e la possibilità dell'apporto di risorse private, come quelle di Cassa depositi e prestiti e i fondi privati che si occupano dell’abitare. Il piano è cumulabile con le altre misure a favore della casa, come il sisma bonus e l’ecobonus.
Gli obiettivi e i dettagli del Piano
Il Governo mira a:
1. riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
2. migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei luoghi urbani;
3. utilizzare e rigenerare gli spazi già costruiti rendendoli utili.
I vantaggi per i cittadini saranno:
1. più qualità dell’abitare e della vita per i cittadini, con alloggi migliori e più numerosi;
2. sviluppo di dotazioni urbane e di “servizi connessi all’abitare” come il primo soccorso, il medio e piccolo commercio, gli spazi collettivi e relazionali;
3. riconversione di immobili e spazi pubblici e privati oggi inutilizzati;
4. manutenzione straordinaria, miglioramento sismico, sostenibilità energetica e innovazione tecnologica con la trasformazione di edifici da tradizionali a intelligenti, fibra ottica e incremento della domotica;
5. co-house, spazi di socializzazione all’interno dei condomini, residenze temporanee destinate a studenti.
Una parte consistente del piano finanzia il fondo di sostegno alla locazione, per agevolare l’accesso all’affitto per le famiglie in difficoltà. Le risorse arriveranno direttamente alle famiglie attraverso la definizione di graduatorie comunali aggiornate ogni tre mesi.
Verrà rifinanziato e migliorato, poi, l’accesso al “Fondo Piccoli Comuni”,rendendo ancora più veloce la realizzazione degli interventi già cantierabili. Prevista la proroga per sisma bonus, ecobonus e cedolare secca.
L’ambito d’intervento è definito dai Comuni con situazioni di marginalità economica e sociale importanti, degrado edilizio e carenza di servizi, oltre a spazi consistenti e inutilizzati da riqualificare.
Ai fondi si accede attraverso un bando pubblico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la valutazione dei progetti da parte di una commissione composta da esperti dalla elevata professionalità. Il finanziamento massimo che può essere richiesto al Ministero è di 20 milioni di euro per ciascun progetto.