Quali sono le “buone pratiche” che dovrebbero essere alla base della vita in condominio, per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici? Ce lo dice Legambiente che lancia Civico 5.0, la campagna su un nuovo modo di vivere in condominio, che l’associazione racconta quest’anno per la prima volta nel rapporto Condomini Aperti.
Raccolta differenziata, lavanderia condominiale, automobile condivisa, “collettivizzazione” di attrezzature e di competenze, sale comuni, cucine comuni, pranzi condominiali periodici, librerie condivise, bici condivise, casette dell’acqua, condivisione spazi per il lavoro, mutuo sostegno alla quotidianità, gruppi di acquisto, verde condominiale. Ma anche impianti fotovoltaici, lampade led per gli spazi comuni, isolamento termico di facciate, tetti e solai, pompe di calore, contabilizzatori, reti di teleriscaldamento, impianti geotermici.
Legambiente racconta le esperienze e le “buone pratiche” di 22 condomini italiani, tanto sul fronte della riqualificazione e dell’efficientamento energetico, quanto su quello della condivisione di spazi e risorse. Perché l’emergenza climatica impone, in tutti i settori, serie e importanti riflessioni di cambiamento e di spinta verso l’adozione di sistemi più sostenibili e in grado di modificare profondamente il modo di produrre e consumare risorse. E l’obbiettivo di Legambiente è quello non solo di dimostrare che vivere in modo nuovo in condominio è possibile, ma anche di stimolare la diffusione di queste pratiche.
Lo scopo di Civico 5.0 (di cui prende il via la seconda edizione, anche grazie al supporto dei partner Enelx, Fassa Bortolo e Ecowell) è fornire strumenti concreti di conoscenza del peso energetico delle abitazioni e soluzioni concrete finalizzate al miglioramento della qualità della vita e alla riduzione di gas climalteranti e dannosi per l’ambiente e l’uomo. Legambiente seleziona annualmente 25 famiglie (due per condominio) interessate a eseguire alcune analisi ambientali all’interno delle abitazioni e all’esterno del condominio. Nell’arco di un anno, sono eseguite 5 analisi diverse: analisi delle dispersioni termiche in estate e in inverno, inquinamento indoor, controllo dei fumi della caldaia, rumore e analisi dei consumi elettrici. Al termine del percorso ogni famiglia riceve una scheda personalizzata con tutte le eventuali criticità rilevate, le possibili soluzioni, i costi e i tempi di rientro, per sapere dove e come poter intervenire in maniera specifica.
I condomìni da prendere a modello
Dal condominio di via Galliari 14 a Torino a quelli di via San Gregorio 49 a Milano, via Battaglia di Lepanto a Crema, via 4 novembre 6 a Padova o via del Porto 15 a Bologna, fino a via Cicerone 19 a Bagheria, per fare solo alcuni esempi: ognuno dei condomini di Civico 5.0 ha trovato soluzioni e sviluppato possibilità per migliorare la qualità della vita dei singoli e quella della comunità, contrastare lo spreco energetico e, a volte, alimentare, per favorire le relazioni e lo scambio intergenerazionale, per investire in sostenibilità, risparmiare denaro, aumentare il valore degli immobili.
Obiettivi non da poco, se si considera il numero dei condomini in Italia: oltre un milione e duecentomila edifici, di cui circa l’80% è stato realizzato prima delle normative sull’efficienza energetica e dove si stima che vivano almeno 15 milioni di famiglie. Considerando, inoltre, l’incidenza del settore edilizio in termini di spreco energetico (l’edilizia è la seconda voce di consumo, dopo i trasporti, nel bilancio dei consumi complessivi, attestandosi al 27,7%) non è da sottovalutare il ruolo che una sua ristrutturazione può svolgere nella lotta al cambiamento climatico.