Una rete europea per le energie rinnovabili: il primo passo verso un futuro verde

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Sarà la prima rete elettrica europea dedicata alle energie rinnovabili e impegnerà nove paesi per una spesa complessiva di 30 miliardi euro.

Questo permetterà di connettere le turbine eoliche a largo della Scozia con le centrali fotovoltaiche della Germania e l'energia che sfrutta il moto ondoso in Belgio e Danimarca con gli impianti idroelettrici della Norvegia.Questa nuova rete transeuropea sarà situata nel Mare del Nord che consentirà di collegare l'Europa al Nord Africa, per lo sfruttamento delle centrali solari a concentrazione nell'ambito del progetto Desertec.

Ciò significherà costruire una rete fatta di migliaia di chilometri di cavi sottomarini ad alto voltaggio in corrente continua, che garantiranno una maggiore efficienza sulle lunghe distanze con una perdita di corrente nettamente inferiore e risolverà una delle maggiori problematiche legate alle energie rinnovabili ovvero la discontinuità dei rifornimenti legata all'improcrastinabilità dei fenomeni meteorologici.

La rete potrebbe funzionare come una grande batteria da 30 GW che immagazzina elettricità quando la domanda è bassa e che la distribuisce poi in qualunque parte del continente.Entro l'autunno Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Irlanda e Gran Bretagna, si spera di poter realizzare un piano per iniziare a costruire la rete per il 2020, un importante primo passo per raggiungere il 20% di energia da fonti rinnovabili.

La costruzione di una rete del genere nel Mare del Nord acquista ancora una maggiore valenza se collegata al progetto di realizzare 100 GW di impianti eolici offshore,questo consentirebbe di coprire il 10% del fabbisogno elettrico del continente. In questo caso la costruzione della rete andrebbe adattata proprio in vista della realizzazione di tali opere.

In questo modo il Mare del Nord diventerebbe in futuro la più estesa rete europea che collegherebbe i grandi impianti del Nord Europa con le centrali solari del Mediterraneo e in particolare potrebbe diventare un tutt'uno col progetto Desertec che prevede di fornire il 15% del fabbisogno elettrico attraverso il solare a concentrazione creando un ponte tra il deserto del Sahara e il continente europeo.


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