E' stata presentata il 21 Maggio scorso dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture la bozza del Disegno di Legge sulla riforma urbanistica, che dovrà essere esaminata in Consiglio dei Ministri.
Il testo è il risultato di un lavoro approfondito della commissione insediata dal Ministro delle Infrastrutture Lupi al fine di varare una prima ipotesi di Disegno di Legge di Governo del territorio in coerenza con l'attuale assetto del titolo V ed anticipare nuovi assetti costituzionali che prevedono il ritorno allo Stato della competenza esclusiva sulla legislazione in materia di Governo del territorio.
Il testo si pone due obiettivi: da una parte, dare copertura legislativa statale a una serie di pratiche innovative già da anni previste da molte leggi regionali e realizzate da molti Comuni (piano strutturale-operativo, perequazione-compensazione, negoziabilità dei diritti edificatori); dall'altra, di inserire una serie di novità definite e precise come un nuovo modello di standard che vada oltre il Dm 1444/1968.
Vengono previsti incentivi fiscali e volumetrici che spingano la riqualificazione urbana, gli accordi urbanistici pubblico-privati, la spinta incentivata all'edilizia sociale. Si legge nel testo che lo schema di Ddl prevede una direttiva quadro territoriale (Dqt) che "definisce gli obiettivi strategici di programmazione dell'azione statale e detta indirizzi di coordinamento al fine di garantire il carattere unitario e indivisibile del territorio, come definito all'articolo 1".
La bozza, composta di 21 articoli, cerca di dare un disegno unitario spaziando dalla prassi urbanistica alle leggi regionali. Sono previsti, inoltre, sconti sulle imposte immobiliari per chi consuma meno suolo e premialità volumetrica per il recupero energetico e antisismico degli edifici.
Di seguito si riportano, in sintesi, i punti più significativi del testo:
- Perequazione alla compensazione nel capitolo della fiscalità immobiliare.
- Riforma degli standard previsti dal Decreto ministeriale 1444/1968.
- Trasferibilità dei diritti edificatori.
- Pianificazione territoriale di area vasta (oggi ancorata alle Province e alle città metropolitane).
- Definizione di una politica complessiva (legislativa, fiscale, urbanistica, autorizzativa) per il rinnovo urbano.
- Definizione di una politica per l'edilizia sociale residenziale pubblica e privata.
- Semplificazioni normative e riordino complessivo dei titoli autorizzativi in edilizia, con riforma del testo unico.
- Creazione di un quadro nazionale di pianificazione territoriale che si articoli poi nei vari assetti regionali e nelle varie politiche del territorio.
- Tasi e Imu più basse dove la densità edilizia è maggiore.Il Disegno di Legge prevede una durata quinquennale con un aggiornamento triennale garantendo "l'espressione della domanda pubblica di trasformazione territoriale".
Viene inoltre specificato che lo Stato può adottare "programmi d'intervento speciali, anche a valenza territoriale, al verificarsi di particolari condizioni di necessità, coordinando la sua azione con quella delle Regioni".
Infine, il testo, sottolinea che gli interventi speciali sono effettuati "allo scopo di rimuovere condizioni di squilibrio territoriale, economico e sociale, di superare situazioni di degrado ambientale e urbano, di promuovere politiche di sviluppo economico locale, di coesione e solidarietà sociale".
Dopo il via libera in Consiglio dei Ministri il Ddl approderà alla commissione Ambiente dove è stata avviata la discussione delle proposte di origine parlamentare sul Governo del territorio della Camera dove è in corso l'esame di altri provvedimenti.