1. Home
  2. Notizie e Mercato
  3. V Conto Energia: le critiche di Sotgiu, AD di Solar Green Energy

V Conto Energia: le critiche di Sotgiu, AD di Solar Green Energy

Energie rinnovabili di
Secondo l’amministratore delegato il settore delle energie rinnovabili sarà messo in grande difficoltà dagli ultimi provvedimenti. Disattese anche le richieste della Conferenza Stato Regioni


“Il V Conto Energia è un colpo basso alle aziende del settore delle energie rinnovabili”. E’ questa l’opinione del Dott. Alessandro Sotgiu, AD di Solar Green Energy, azienda specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici di qualità superiore, con componenti rigorosamente Made in UE. “A fronte di una disoccupazione dilagante, che oggi sfiora circa tre milioni di italiani – ha aggiunto – questa norma, che entrerà in vigore verosimilmente il 27 agosto prossimo, contribuirà ad affossare ulteriormente il settore”.

La nuova norma non accoglie il favore di nessuno, ne’ delle Regioni, ne’ tanto meno degli imprenditori del settore. “Anzi – prosegue l’AD di Solar Green – mi chiedo perché proseguire su una strada così sbagliata, con un paese sull'orlo del baratro, con milioni di disoccupati, in cui ogni giorno si sente parlare della necessità urgente di investimenti e di innovazione. Chi vorrà investire in Italia nel settore delle rinnovabili, con premesse come queste?”

“Inoltre, la cosa più sorprendente: i punti dichiarati imprescindibili dalla conferenza Stato Regioni sono stati in buona parte ignorati
– aggiunge il Dott. Sotgiu – soprattutto le richieste di innalzare il tetto per l'inserimento nel registro. Fissando la soglia a 12 kW, chi vorrà fare un impianto fotovoltaico ad uso industriale e non certo ad uso speculativo, sarà dissuaso in partenza.
Certamente, il taglio degli incentivi, bene o male, era atteso, ma la logica dell’autoconsumo o della tariffa omnicomprensiva sicuramente costituisce un altro grosso problema di sviluppo per le rinnovabili ed appare, a mio parere, volto a disincentivare gli investimenti nel settore”.


“Ritengo che in un momento di così forte crisi occupazionale, bloccare il mercato delle energie rinnovabili, con tagli pesanti agli incentivi e soprattutto con nuova burocrazia e poca razionalità, è puro masochismo – aggiunge l’AD di Solar Green Energy – il Made in UE prosegue, certo, ma non andrà molto lontano con il freno del registro. E' la dimostrazione dell'ennesimo scollamento tra esigenze reali del paese e volontà del Governo, che sceglie, a mio parere, di gettare via la possibilità di continuare a far crescere un settore industriale fatto soprattutto dai piccoli imprenditori, e non solo da alcuni grossi grandi gruppi industriali, ma che è in grado di competere sui mercati internazionali, restando compatibile con l'ambiente. Non dimentichiamoci che questo settore era forse l’unico che avrebbe potuto aiutare il Paese in un momento così difficile. Mentre la Germania ha varato un nuovo Conto Energia che darà forza alle già vitali aziende tedesche, il nostro governo decreta la fine del solo settore industriale, che in questi anni è cresciuto, in controtendenza con tutto il mondo industriale e produttivo, settore che ha creato oltre 250 mila posti di lavoro ed un gettito fiscale di circa due miliardi di euro”.

Il futuro prossimo non sarà di certo roseo per le aziende italiane. “Penso che a partire dalle prossime settimane si vedranno le prime conseguenze occupazionali di questi decreti. Molte aziende verranno annientate da un decreto che recita: il presente decreto non comporta oneri nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Pura utopia, lo vedremo a distanza di pochi mesi, ma credo che le aziende del settore che dovranno fare ricorso alla cassa integrazione e a licenziare cresceranno a macchia d’olio, con spese che saranno invece proprio a carico dello Stato – conclude il Dott. Sotgiu – e tutto questo solo perché si è fatta una norma irrazionale e perché si è scelto di ascoltare poco o niente il mercato”.