Il Consiglio Regionale della Valle d’Aosta ha emanato il 29 luglio una legge basata sulle nuove direttive governative per la ripresa dell’attività edilizia.
Mediante le facilitazioni per l’ampliamento delle abitazioni e degli immobili commerciali, artigianali e produttivi, nonché la semplificazione delle procedure urbanistiche, la Valle d’Aosta desidera far fronte ai bisogni abitativi delle famiglie, riqualificare il patrimonio architettonico regionale e migliorare l’efficienza energetica a livello territoriale.
I proprietari di unità abitative, infatti, da ieri potranno beneficiare di un premio cubatura pari al 20% qualora l’immobile abbia acquisito il titolo abitativo edilizio entro il 2008.
Ai proprietari di unità abitative realizzate prima del 31 dicembre 1989, invece, è offerta la possibilità di ottenere incrementi volumetrici del 35% nel caso decidano di demolire e successivamente ricostruire seguendo i criteri improntati all’edilizia sostenibile.
La Regione prevede inoltre, nel caso di interventi che non riguardino singole unità abitative ma intere zone e quartieri, un aumento massimo percentuale di volumetria del 45% qualora si ricorra a programmi integrati, a intese e a concertazioni promossi dalle Pubbliche Amministrazioni, o alternativamente all’inserimento in un Pud (piano urbanistico di dettaglio) di iniziativa privata.
In deroga ai piani regolatori dei Comuni sono ammessi dalla norma aumenti di cubatura anche per le strutture turistiche ricettive, con la possibilità, per determinate categorie di alberghi e ristoranti, di ampliare la superficie esistente fino al 40%.
Qualunque tipo di ampliamento, in ogni caso, è consentito a condizione che si utilizzino criteri e tecniche di edilizia ecosostenibile, fonti di energia rinnovabile o misure volte al risparmio delle risorse energetiche e/o idriche.
Le misure contenute nella norma non sono limitate nel tempo, ma escludono: gli immobili ubicati in aree di inedificabilità assoluta, gli edifici abusivi e quelli sottoposti a particolari vincoli.
Il relatore Piero Prola, auspicando il rilancio del settore edilizio locale attraverso l’attuazione del Piano, al momento della presentazione del DDL per gli ampliamenti abitativi ha voluto evidenziarne alcuni aspetti tra i quali l’attenzione all’edilizia sostenibile, allo snellimento delle procedure burocratiche e alle esigenze dei piccoli proprietari.
Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta, in proposito qualche giorno fa si era così espresso: "Abbiamo messo a punto un articolato che, in linea con gli indirizzi concordati con il Governo, salvaguarda la competenza legislativa primaria della Valle d'Aosta in materia urbanistica".
Il Piano Casa Regionale è stato approvato con 26 voti favorevoli, cinque contrari e tre astenuti provocando una serie di malumori tra le file dell’opposizione, secondo la quale a beneficiarne saranno specialmente i proprietari di seconde case.
Come sostenuto Roberto Louvin - consigliere di VdAVive/Renouveau - il provvedimento genererà un clima di generale deregulation, inoltre, Raimondo Donzel, sebbene favorevole alla riqualificazione del patrimonio edilizio, ha definito gli interventi sulle seconde case definiti “non pertinenti e in contraddizione” con l’ordinamento valdostano sull’ampliamento delle strutture alberghiere dal momento che superano i contenuti dell’accordo Stato - Regioni del primo aprile scorso.