Come impedire, a Venezia e non solo, il verificarsi di altre tragedie dovute a eventi climatici? Se ne sta parlando molto in questi giorni e anche il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha voluto far sentire la propria voce.
“Di fronte alla drammatica situazione di emergenza di questi giorni a Venezia, va ribadito con forza come l’Italia sia ormai, anche dal punto di vista dell’elevato rischio idrogeologico, un Paese a tempo e come sia irrinunciabile una nuova, difficile, sfida, che è quella di mettere in atto una politica strategica, di medio e lungo periodo, per le città e per i territori: investire nell’ambiente costruito non rappresenta solo un'azione in grado di limitare i danni, significa, invece, investire nella ripresa del nostro Paese per dare anche una risposta alla crisi ambientale”. Così Giuseppe Cappochin, Presidente degli Architetti italiani, aprendo i lavori, a Cà Giustinian, della Festa dell’Architetto 2019, tradizionalmente dedicata alla valorizzazione della cultura del progetto.
“Abbiamo scelto di confermare lo svolgimento della Festa dell’Architetto a Venezia, in queste ore drammatiche in cui il mondo sta guardando la città, i disagi e l’angoscia dei veneziani, i rischi cui è sottoposto un patrimonio artistico inestimabile anche per testimoniare la solidarietà e la vicinanza degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori alla città e ai suoi abitanti”.
“Oggi, qui a Venezia, siamo di fronte alle conseguenze dell’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi prodotti dal cambiamento climatico: fenomeni che, esasperando lo stress cui la natura, nelle sue varie forme, sottopone i territori, le città, la popolazione e lo stesso capitale fisso edilizio e infrastrutturale, oltre che culturale e architettonico, aggravano un contesto già critico e fragile”.
Cosa deve cambiare?
“Vanno, dunque, rilanciati gli investimenti nell’ambiente costruito in linea con il processo di innovazione tecnologica e con i nuovi paradigmi della sostenibilità, invertendo definitivamente la rotta rispetto alla riduzione proprio degli investimenti nell’ambiente costruito, che è stata una delle principali strade imboccate dai diversi Governi che si sono succeduti negli anni della crisi, per far fronte al problema del debito.”
“Bisogna ragionare in termini di integrazione tra pubblico e privato, di coordinamento tra ambiti e competenze diverse. Bisogna essere in grado di dire alla politica che con lo sguardo fisso sull'immediato non si governa il futuro e, spesso, non si ha nemmeno la possibilità di incidere sul presente. La dura lezione delle ore che sta vivendo Venezia sembra riportarci proprio a questo: alla necessità di avere contemporaneamente la capacità di immaginare”.
Dalla Festa dell’Architetto, il Consiglio Nazionale degli Architetti e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Venezia hanno lanciato una raccolta di fondi per il restauro della Balaustra in pietra d’Istria sulla riva del bacino San Marco, che fronteggia i Giardini della Biennale, che è stata danneggiata dalla marea eccezionale dello scorso 12 novembre. Questa Balaustra rappresenta un luogo riconoscibile per Venezia, in quanto fa parte del contesto di ingresso della Biennale in corrispondenza del monumento alla Partigiana, opera di Carlo Scarpa con scultura di Augusto Murer.