Verso un Piano d’area del Garda. E’ questa l’ambizione e l’obiettivo del percorso intrapreso da diversi attori del territorio del più importante lago italiano, che hanno partecipato a un incontro che si è tenuto il 3 luglio presso la sede del Comune di Castelnuovo del Garda. Proprio il Comune di Castelnuovo (l’impegno è stato assunto direttamente dal sindaco Giovanni Peretti) e l’Istituto Nazionale di Urbanistica (presenti all’incontro la presidente Silvia Viviani e il segretario Luigi Pingitore e i rappresentanti delle sezioni Veneto, Lombardia e Trentino) svolgeranno il ruolo di segreteria tecnica per il coordinamento e la realizzazione del lavoro, che vedrà un altro decisivo passo a settembre, in occasione di un secondo incontro.
Oltre all’Inu e al Comune di Castelnuovo del Garda alla riunione del 3 luglio hanno partecipato i Comuni rivieraschi e gravitanti sul lago: Peschiera, Lazise, Bardolino, Torri del Benaco, Valeggio sul Mincio, Riva del Garda, Fumane, la Comunità dei Comuni del Garda e i dirigenti del settore Territorio della Regione Veneto e della Regione Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento (per quest’ultima ha partecipato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Rovereto, Maurizio Tomazzoni). Ad aprile 2019, a Riva del Garda, in occasione della Rassegna urbanistica nazionale dell’Inu, sarà definito e presentato il progetto che potrà essere propedeutico a un vero e proprio Piano d’area del Garda.
La base di partenza è “Smart Garda Lake”, il progetto che punta su sostenibilità e tecnologie smart in un’ottica di promozione del territorio, presentato nel settembre 2017, sviluppato dal Comune di Castelnuovo del Garda in collaborazione con l’Inu, e che presenta tra le proprie caratteristiche intrinseche l’estensione agli altri Comuni del lago di Garda. Proprio la sostenibilità e l’innovazione tecnologica, è la convinzione alla base del percorso, possono essere strumenti formidabili se spesi al servizio di un territorio come quello del lago, vista la sua centralità turistica e il ruolo strategico che riveste nel quadro dell’area padana, per il suo posizionamento geografico e per il suo naturale ruolo di cerniera tra le Alpi e le medio grandi città della pianura veneta, lombarda e trentina.
Ma la riunione del 3 luglio ha anche rafforzato l’idea che, insieme alle innovazioni immateriali di Smart Garda Lake, ci sia un gran bisogno di costruire un progetto di territorio condiviso, integrato e che sappia andare oltre i limiti amministrativi attuali. Un progetto che colga i valori paesaggistici, della mobilità, delle infrastrutture ambientali a sostegno del benessere delle comunità insediate e dei milioni di visitatori che frequentano il lago e il territorio circostante.