Nel dicembre del 2008 i leader dell'UE hanno adottato un pacchetto globale di misure per ridurre il contributo dell'UE al riscaldamento del pianeta e garantire la sicurezza e la sostenibilità degli approvvigionamenti energetici. Il pacchetto, che costituisce la più vasta riforma della politica energetica europea, mira a fare dell'Europa il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica (CO2).
L'UE punta abbattere del 20% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 promuovendo l'impiego delle energie rinnovabili e limitando i consumi energetici. Tali misure ridurranno anche la dipendenza dalle importazioni di gas e idrocarburi e proteggeranno l'economia dalla volatilità dei prezzi energetici e dall'incertezza delle forniture.Una gran parte dell'energia arriva dalla Russia, le cui dispute con i paesi di transito hanno provocato ripetute interruzioni delle forniture negli ultimi anni.
L'Unione europea deve pertanto sorvegliare più attentamente le sue forniture di petrolio e di gas ed essere meglio preparata in caso di una nuova emergenza energetica. Per decenni i paesi dell'UE hanno mantenuto riserve petrolifere di emergenza. L'UE vuole che diventi più facile attingere a tali scorte e intende stabilire i tempi e le modalità del loro impiego.Un'altra importante priorità è la creazione di un corridoio meridionale con gasdotti per il trasporto del gas dalla regione del Mar Caspio verso l'Europa passando attraverso la Turchia.
I lavori di costruzione potrebbero iniziare già nel 2010.L'UE punta inoltre a rafforzare le sue reti energetiche (ossia le linee elettriche e le condutture che riforniscono le case e le imprese di energia elettrica, gas e petrolio) e ad adattarle in vista dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, tra cui l'energia eolica.Sono in cantiere altre proposte legislative per separare (disaggregare) la fornitura di gas ed energia elettrica dalla produzione.
Dal luglio 2007, tutte le famiglie dell'UE hanno la possibilità di scegliere il proprio fornitore di gas ed elettricità, ma questa scelta è spesso limitata dalla presenza di un operatore dominante nella loro regione o nel loro paese. Oltre a favorire la concorrenza, la disaggregazione accrescerebbe l'utilizzo delle energie rinnovabili come l'energia eolica e quella solare.