In principio è stato il clima freddo di Courmayeur a dare uno sferzante benvenuto a Biosphera 2.0. Forte di questa esperienza, dalla quale il modulo abitativo del futuro era uscito perfettamente ritemprato, Biosphera 2.0 ha intrapreso un lungo percorso confrontandosi con fasce climatiche diverse e con temperature spesso estreme: da Aosta, a Milano, da Riccione a Cuneo, da Torino a Locarno, da Bolzano a Roma. Per poi approdare, dal 25 settembre al 2 novembre, anche al Porto Antico di Genova, nell'ambito delle iniziative previste per il tradizionale Festival della Scienza.
Per Biosphera 2.0 è stato un interessante “fuori programma”, che si deve alla proficua collaborazione tra gli organizzatori della manifestazione scientifica genovese e il network CasaClima Liguria. Per inaugurare ufficialmente l’arrivo di Biosphera 2.0 a Genova, lo scorso 12 ottobre é stata tra l'altro organizzata una giornata formativa di presentazione del progetto, aperta a tutti i professionisti. Un’occasione imperdibile non solo per divulgare le specificità del modulo, ma anche per contestualizzarlo all’interno di una manifestazione di elevato profilo culturale, sottolineando la validità scientifica della ricerca che sottende l’intero progetto.
Ricordiamo infatti che Biosphera 2.0, costruita secondo gli standard più evoluti PassivHaus e Minergie, non è stata solo protagonista di un lungo road-show iniziato nel 2016 e non ancora ultimato, ma è stata anche utilizzata come vero e proprio Laboratorio di ricerca, per monitorare e raccogliere dati sull’energia, sulla fisiologia umana e sulla progettazione biofilica.
In soli 25 m2 è stata infatti creata un’abitazione provvista di illuminazione a led, cucina a induzione, elettrodomestici, impianti di riscaldamento e raffrescamento, che utilizzano tecnologie e materiali di ultima generazione, con il preciso obiettivo di studiare la persona che abita all’interno di Biosphera 2.0, i suoi parametri vitali e le sue reazioni al microclima. Il modulo, perfettamente autonomo dal punto di vista energetico, ha dimostrato di poter garantire in diverse situazioni ambientali una temperatura confortevole compresa tra i 21° in inverno e i 25° in estate.
Per Biosphera 2.0, negli ultimi mesi, la ricerca non si è mai fermata: durante la tappa romana le potenzialità del modulo sono state valutate dall'Università di Tor Vergata e dall’esercito, nell'ipotesi di poterlo adottare come struttura adattabile anche in situazioni di emergenza estrema. I dati registrati durante il tortuoso itinerario di Biosphera 2.0 sono ancora in fase di elaborazione, ma si comincia già a pensare ad una possibile evoluzione del modulo. Come si configurerà Biosphera 3.0? Oltre che per un'ulteriore ottimizzazione dei materiali e delle prestazioni, é probabile che in futuro Biosphera sia destinata a stupirci per versatilità e adattabilità a più funzioni. Ma questa è un'altra storia, ancora tutta da scrivere.
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