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Cedimento fondazioni risolto con pali precaricati e iniezioni di resina

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Il cedimento del terreno e conseguentemente delle fondazioni è una delle principali cause di fessurazioni nei muri. In questo caso la struttura è stata stabilizzata definitivamente con una tecnica mista: Pali Precaricati e Resine SYStab

Si tratta di un edifico antico, costituito da due piani fuori terra. La casa è sita in zona collinare, con muri portanti costruiti in mattoni e pietrame. Negli ultimi tre anni ha evidenziato crepe nei muri e fessure su tutta la parte anteriore della casa

Da un punto di vista geologico l'area risulta costituita sedimenti alluvionali attuali e recenti costituiti da argille, limi e sabbie del Quaternario, che hanno avuto origine dai processi fluviali dei corsi d’acqua della zona (con particolare riferimento al Fosso di Casale).

L'analisi del quadro fessurativo ha permesso di comprendere il cedimento della porzione frontale del fabbricato con interessamento dei muri perpendicolari. La causa del dissesto peggiorata nelle ultime annate siccitose, è stata individuata nell'essiccamento dei primi strati di terreno coesivo argilloso, con conseguente ritiro del suo volume. Questa problematica è stata verosimilmente accentuata da due fattori in particolare:

  • totale assenza di fondamenta del fabbricato, che aveva inoltre un piano di imposta della muratura estremamente superficiale (vedi foto);
  • presenza di alberi ad alto fusto e con apparato radicale superficiale nelle immediate vicinanze della casa.

Il tutto, associato alla stagione particolarmente asciutta dell’estate 2017, ha determinato una progressione molto rapida del cedimento e un aggravamento delle crepe sulle murature.

Consolidamento fondazioni e terreno con tecniche a ridotta invasività

Per ottimizzare il rapporto invasività - risultato definitivo di stabilizzazione e mantenere una elevata rapidità di esecuzione, si è optato per operare con i pali precaricati sui 2 muri esterni e con iniezioni di resine espandenti a densità differenziata sui 3 muri di spina interni.

Per prima cosa è stato realizzato un nuovo cordolo in c.a. esterno, vista l’assenza di fondamenta in c.a. che consentissero il collegamento dei pali. Nel cordolo sono stati predisposti dei tubi camicia in acciaio di diametro adeguato ed è stato eseguito il getto.

In attesa della maturazione del getto di cemento, sono state realizzate le iniezioni con resine espandenti per migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno al di sotto dei muri di spina interni. Per eseguire questo consolidamento sono state realizzate delle perforazioni di 25 mm di diametro alla base del muro, e inserite delle cannule di alluminio che hanno permesso l’iniezione delle resine poliuretaniche direttamente nei primi tre metri di terreno sotto la fondazione.

A maturazione avvenuta (circa ventotto giorni dopo) i cordoli di collegamento e la struttura muraria hanno realizzato di fatto la struttura di contrasto che ha consentito l’infissione in profondità della batteria di micropali in acciaio. I pali di piccolo diametro, sono stati infissi a pressione fino al raggiungimento della profondità stabilita e del valore di pressione corrispondente alla portata richiesta. Il collegamento finale dei pali alla struttura è avvenuto fissando i micropali ai tubi camicia con bulloni in acciaio ad alta resistenza. Come sempre avviene con questo tipo di micropalo, per ogni singolo elemento della palificata, è stata verificata la pressione di installazione e in più è stata eseguita una prova di carico secondo normativa.

Il controllo della portata raggiunta per ogni palo è uno dei principali vantaggi di questo metodo di consolidamento, in quanto annulla la possibilità di avere pali con portata non sufficiente e toglie ogni rischio di cedimenti differenziali residui. 
Inoltre il precarico permette di inibire i cedimenti futuri ed eliminare il rischio di assestamenti prolungati nel tempo dopo l’intervento.

Oltre a questo va messo in evidenza che i pali precaricatiSYStab:

  • non producono alcun materiale di risulta
  • non producono vibrazioni dannose
  • hanno tempi di esecuzione veloci
  • se la struttura lo permette si possono ottenere sollevamenti anche di notevole entità e il recupero dei cedimenti.

Inoltre il precarico che viene attribuito a ogni palo, con valori superiori al carico di esercizio, consente di evitare assestamenti prolungati nel tempo e soprattutto non facilmente prevedibili.

L’intervento con Pali Precaricati in oggetto è durato complessivamente 5 giorni ed ha consentito l’infissione di 16 micropali da 76 mm e lunghezza 9 metri e ha consentito di stabilizzare in modo definitivo la fondazione dei muri perimetrali. Il consolidamento con iniezioni di resine espandenti ha permesso di operare sui tre muri di spina interni, senza opere di scavo e con tempi molto rapidi (2 giorni) completando così la stabilizzazione della porzione di struttura interessata dal dissesto.

L’accoppiata delle due tecnologie in questo caso è risultata vincente vista la necessità di non eseguire scavi e demolizioni interne, essendo l’appartamento al piano terra ristrutturato e già abitato.