Il cedimento dei terreni e delle fondazioni è sempre più frequente sul territorio italiano. Le cause sono diverse, connesse sia alle caratteristiche geologiche del nostro belpaese che a quelle del patrimonio edilizio. Nel primo caso parliamo quasi sempre di terreni prevalentemente argillosi e zone interessate da dissesto idrogeologico mentre nel secondo parliamo di fabbricati molto vecchi e realizzati con criteri sicuramente non adeguati alle problematiche di oggi.
In questo cantiere in particolare sono state impiegate entrambe le nostre tecniche di consolidamento delle fondazioni:
- consolidare il nodo terreno - fondazione con iniezioni di resina a lenta espansione, come intervento d’urgenza per evitare il peggioramento del cedimento
- consolidare successivamente con Pali Precaricati per garantire un definitivo assestamento del fabbricato.
Tipo di problematica affrontata
Parlo di un ex monastero, in questo momento di proprietà privata, interessato da un importante cedimento localizzato. Il fabbricato è interamente realizzato in muratura di pietra e disposta su 2 piani fuori terra ed un piano interrato. Nel corso degli ultimi 5 anni la facciata est-sud est ha subito un dissesto che ne ha compromesso in modo grave la stabilità. I tecnici incaricati hanno individuato nei micropali collegati con un nuovo cordolo di sottofondazione, la soluzione idonea a risolvere il dissesto ma data la precarietà della struttura era indispensabile un intervento d’urgenza per stabilizzare il muro prima di eseguire gli scavi e i pali.
Consolidamento preliminare con iniezione di resine espandenti e successivo intervento con micropali precaricati
I Tecnici ed il Committente hanno vagliato tutte le possibili tecnologie di consolidamento delle fondazioni, orientandosi però fin da subito su fondazioni profonde. I Pali Precaricati di SYStab, sono stati ritenuti idonei vista la necessità di operare anche dal piano interrato con altezze ridotte. Prima però di eseguire le opere di palificazione si è deciso di realizzare una serie di iniezioni di resine espandenti a densità differenziata, operando su entrambi i lati della muratura visti gli spessori notevoli dei setti da consolidare. L’intervento preliminare con resine aveva lo scopo di:
- recuperare in parte gli abbassamenti considerevoli di quel tratto della facciata
- evitare che il cedimento peggiorasse ulteriormente nel periodo necessario per depositare il progetto e realizzare i cordoli di fondazione per collegare i micropali
- garantire lo scavo in sicurezza per la realizzazione dei suddetti cordoli in c.a. necessari all’installazione dei pali precaricati
L'opera di consolidamento con le 2 tecnologie è stata completata secondo le seguenti fasi operative:
- iniezioni di resine nel terreno da entrambi i lati della muratura (esterno e piano interrato in modo da interessare l'intera impronta dei muri di grosso spessore)
- esecuzione di prove geognostiche pre e post iniezione per la verifica dei risultati ottenuti
- scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in cemento armato, opportunamente solidarizzato alle murature esistenti sia dall’esterno che dall’interno (zona interrata)
- predisposizione dei tubi camicia all’interno del cordolo stesso
- getto del nuovo cordolo in c.a.
- maturazione del getto di cemento (circa 28 gg)
- infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto
- precarico eseguito su ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio
- ancoraggio definitivo di tutti i pali al collare dei tubi camicia.
Vantaggi del consolidamento SYStab
Il consolidamento fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare definitivamente la facciata dissestata, ridando sicurezza e permettendo il ripristino delle crepe nei muri. Le resine sono servite a garantire che la situazione non degenerasse e che gli scavi per i nuovi cordoli potessero essere realizzati in sicurezza.
Vantaggi:
- tempi di realizzazione molto rapidi se confrontati metodologie classiche
- non produce alcun materiale di risulta
- possibilità di operare con altezze ridotte, esecuzione dei pali in interrati (bastano 150 cm di altezza come in questo caso)
- non sono normalmente usati né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
- non produce alcuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture
- la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente
L’opera complessiva di realizzazione iniezioni e micropali è durata solamente 12 giorni ed ha consentito di eseguire prima le iniezioni di resina e, dopo qualche mese, l’infissione di 24 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 11 metri, compreso il fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia.
La tecnologia impiegata ha consentito di operare rapidamente, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura abitata.